Hans Scharoun -La vita

Buongiorno e buon giovedi!

Continuiamo la scoperta di Hans Scharoun: oggi ho deciso di lasciarvi alcune informazioni relative alla sua vita.. giusto per conoscerlo meglio ;)

Hans Bernhard Scharoun nacque a Berna il 20 Settembre 1893. Fin da bambino si distinse per la sua bravura nel disegno tanto che il desiderio di diventare architetto maturò presto con grande disappunto del padre, il quale sosteneva che l'architettura fosse un'arte che non dà da vivere!

Nel 1919 Scharoun si iscrisse comunque alla facoltà di Architettura di Berlino ma non completò gli studi perchè allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò come volontario. Alla fine della guerra decise di non riprendere gli studi ma di crearsi un bagaglio di esperienze pratiche.

Sempre nel 1919, a sorpresa, il suo progetto per  per la piazza del duomo di Prenzlau vinse il primo premio ed il suo nome comparve, per la prima volta, sulla stampa specialistica.

Negli anni 20 egli partecipò a numerosi altri concorsi senza però ottenere nessun incarico; nonostante questo, però, i suoi progetti riscuotevano sempre molto interesse e proprio per questo Scharoun si guadagnò la fama di progettista talentuoso e non convenzionale.

Nel 1925 la sua carriera ha una grande svolta: assume una cattedra all'università di Bratislava pur non essendo laureato e praticamente grazie alla considerazione di cui godevano i suoi progetti presentati ai vari concorsi. L'anno successivo, pur continuando ad insegnare, apre anche uno studio in collaborazione con Adolf Rading e questo gli permette di ottenere numerosi incarichi importanti.

Alla fine della seconda guerra mondiale, durante la quale è riuscito comunque a realizzare numerosi progetti, viene nominato assessore all'edilizia di Berlino con l'incarico di elaborare un piano di ricostruzione della città che era gravemente danneggiata.

In tarda età Scharoun ottenne, finalmente, il riconoscimento ben meritato per le sue invenzioni architettoniche; cosa che gli procurò numerosi incarichi di cui purtroppo non riuscì a vederne il compimento.