Magazine Cinema
Durata: 88'
La trama (con parole mie): Hansel e Gretel, abbandonati dai genitori in un bosco ancora bambini e sopravvissuti alle mire alimentari di una vecchia strega, crescendo sono divenuti i due più temuti cacciatori di megere del continente, sempre intenti a riportare l'ordine dove le malefiche donne si prodigano perchè dilaghi il caos.
Ingaggiati dal sindaco di un piccolo paese, fratello e sorella si troveranno a dover fare i conti con il passato e l'eredità dei genitori, un'agguerritissima nemica ed insoliti alleati facendo al contempo fronte rispetto al bigottismo che, spesso, finisce per aiutare le serve del male.
E detto così suona quasi come se si trattasse almeno di un film d'intrattenimento decente.
Era già da parecchio tempo che circolava la voce di una versione "aggiornata" ed action di Hansel e Gretel pronta a sbarcare sul grande schermo sulla scia del successo di proposte come Once upon e time e Biancaneve e il cacciatore, pronte a sfruttare la seconda giovinezza delle fiabe classiche riadattate secondo i gusti - spesso non troppo sofisticati - di autori attuali.
Con la visione alle spalle, posso affermare senza alcun patema d'animo che, se anche Wirkola non avesse portato in sala questa roba, il mondo del Cinema non avrebbe perso proprio nulla, e al contrario forse avrebbe guadagnato qualcosa in quanto a credibilità: era dai tempi dell'agghiacciante Alice burtoniana e dell'orripilante Biancaneve - di nuovo lei - di Singh che non mi imbattevo in una baracconata di cattivo gusto di queste proporzioni, dozzinale nella realizzazione, imbarazzante nello script e neppure particolarmente interessante dal punto di vista degli effetti speciali, assolutamente dimenticabili - su tutti, l'agghiacciante resa dell'orco Edward, che pare un pupazzone da luna park mal riuscito -.
E come se non bastassero l'inconsistente regia e la vuota sceneggiatura, anche i protagonisti mettono del loro per abbassare ulteriormente il livello del prodotto: Jeremy Renner, già parodia di se stesso, tenta di ripercorrere i fasti dell'Hawkeye di The Avengers finendo per risultare quantomeno imbarazzante, Gemma Arterton, già protagonista di quell'altra schifezza monumentale di Scontro tra titani, non riesce a distrarre il pubblico con le due doti "nascoste" come fu per l'appena citata occasione, per non parlare di Peter Stormare, che dai tempi di Fargo e Il grande Lebowski sembra ormai aver preso nel peggiore dei modi il suo personale viale del tramonto.
L'unica cosa per cui posso essere contento di aver incrociato il cammino di punto e Wirkola e del suo discutibile lavoro è che senza dubbio avrò una posizione per la top ten del peggio dell'anno già virtualmente occupata dalle streghe e dai loro cacciatori, che sul campo cercano - apparendone come una davvero poco divertente parodia - di ricreare la magia delle battaglie di capisaldi del fantasy come la trilogia dedicata a Il signore degli anelli o ai primi episodi della saga di Star Wars facendone solamente rimpiangere i fasti.
Una bieca operazione commerciale, dunque, che si rivela anche un insulto alla settima arte e ad una sua componente certamente affascinante, che nel corso degli ultimi decenni - ed in particolare negli anni ottanta - aveva prodotto alcuni tra i cult assoluti del genere come Legend, Willow, La storia fantastica, La storia infinita e più di recente il bellissimo Un ponte per Terabithia.
Il timore è che un eventuale successo al botteghino possa aprire le porte ad un sequel che pare praticamente telefonato dal finale, una versione molto, molto, molto peggiore di quello che è stato il decisamente riuscito Hellboy di Guillermo Del Toro: spero onestamente che possa non essere così, e che per una volta anche il grande pubblico riconosca di essere stato palesemente preso per il culo con un prodotto che pare aver riciclato i materiali di scarto del fantasy confezionando una sorta di vomitevole collage, e rispedisca al mittente l'idea di una nuova saga che - seppur nel peggio e dunque facendo in qualche modo il gioco di noi blogger cattivi ed ipercritici - potrebbe idealmente andare a riempire in parte il vuoto "incolmabile" lasciato da Twilight e dal suo fenomeno.
Vorrei poter scrivere di più, e farmi anche quattro risate in proposito, ma siamo davvero di fronte ad uno di quei film talmente brutti da risultare ostici anche da recensire in più di una parola, e ringrazierò per sempre il Capitano Keating pronto ad accorrere in soccorso in occasioni come questa: escrementi.
Ecco cosa penso di Hansel e Gretel e della loro inedita versione di cacciatori di streghe.
MrFord
"Mm, must be the season of the witch,
must be the season of the witch, yeah,
must be the season of the witch.
When I look over my shoulder,
what do you think I see ?"Donovan - "Season of the witch" -
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