Se doveste scrivere un romanzo d’amore, un thriller o un giallo, farne una stesura definitiva da consegnare a un editore e conservare poi questo originale nel cassetto del vostro comodino, pronto per il lancio verso il successo, come ve lo immaginate? Io penso a un plico di fogli bianchi, intonsi, senza neanche una pieghetta, battuti rigorosamente a macchina da scrivere, con una pinza in alto per tenerli uniti, o magari un più romantico nastrino di cuoio.
Se la macchina da scrivere vi fa molto old age, sappiate che c’è un app in tutto simile, firmata niente-po-po-di-meno-che da Tom Hanks, in team con lo sviluppatore iOS Hitcents, che è tra le più acquistate dell’AppStore di iTunes.
Si chiama Hanx Writer e trasforma il vostro iPad in una macchina da scrivere vecchio stile, con un’esperienza di digitazione pseudo-analogica.
IMAGE CREDITS: @APPSTORE TWITTER; HANX WRITER; APP ANNIE
Somiglianze e differenze con i modelli analogici
Ci sono i rumori classici dei tasti premuti e dei ritorni del carrello e il suono del campanello quando si raggiunge la fine di una riga; ma c’è anche la possibilità di correggere con un clic, senza il nastro bianco (io sulla typewriter di mia mamma riuscivo ogni volta a far più danni che altro), la condivisione istantanea via mail e le opzioni per la stampa diretta.
C’è una tastiera che compare sullo schermo, completamente touch, oppure si può usare quella “fisica” collegata via Bluetooth, che si eleverà grazie alla grafica, dandovi la sensazione di non digitare sui tasti di plastica ma su una macchina da scrivere vera e propria.
Ben fatta e piacevole da usare, questa app farà uscire lo scrittore mancato che è in voi. In questo caso mi viene da dire: peccato non avere un iPad per testarla :(
Modelli da collezione
I più nostalgici possono anche acquistare modelli di macchina aggiuntivi: la Hanx 707 (piccola e silenziosa) o la Hanx Golden Touch (il modello di lusso), così da arricchire la propria collezione virtuale.
IMAGE CREDITS: @APPSTORE TWITTER; HANX WRITER; APP ANNIE
Il marketing
La scorsa estate sul The New York Times era uscita un’ode dell’attore alla macchina da scrivere: un lancio mirato e ben architettato.
«Everything you type on a typewriter sounds grand, the words forming in mini-explosions of SHOOK SHOOK SHOOK. A thank-you note resonates with the same heft as a literary masterpiece. […] In addition to sound, there is the sheer physical pleasure of typing; it feels just as good as it sounds, the muscles in your hands control the volume and cadence of the aural assault so that the room echoes with the staccato beat of your synapses.»
Io da piccola ho chiesto in dono a Santa Lucia la macchina da scrivere della Barbie che vedete qui nella foto (a sinistra). È stato uno dei regali più belli della mia vita: già allora sapevo che avrei voluto fare la scrittrice. Ci passavo davanti ore e ore, a ricopiare i testi dei libri che trovavo per casa e a inventarmi storielle (facevo temi per i miei alunni immaginari, visto che tra i ruoli che impersonificavo nei miei giochi c’era anche quello della maestra). Chissà se le bambine di oggi sognano di fare le blogger.
In alternativa, se non vi piace il rosa, c’è sempre la versione “classica” con presa USB per attaccare direttamente il tablet e fingere di essere ancora nel 1850 – che poi tanto male non sarebbe.