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Happiness – Felicita’ – Todd Solondz

Creato il 20 maggio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

20 maggio 2014 Lascia un commento

Happiness
Robe americane. Gente infelice, psicotici inconsapevoli, sbandati e perduti nel proprio superfluo a cui resta un’idea vaga e nociva dei rapporti umani e del sesso. Gli americani che Solondz racconta sono tutti professionisti ma non leggono e non ascoltano altro che cio’ che gli viene dato e detto.
L’inizio e’ di quelli che chi s’intende di cinema, quelli con la barbetta e gli accessori fruttati, adorano e gia’ li vedo col ghigno a denti stretti stampigliato in faccia. Simpatico, focalizza l’attenzione, fa persino presagire bene.
Il film mi e’ stato consigliato da jfishnaller per via di Hoffman e non ho esitato un istante a vederlo, per quanto questo e’ da dire, il cinema indipendente americano e’ un pantano dal quale spesso non si esce puliti e profumati e "Happiness" conferma il peggio di un’arte usata per convincere le folle su un disfacimento in atto quando e’ lo stesso circo massmediatico a provocarlo invece che descriverlo. E non per caso.
Seppur vero che l’Occidente  e’ in caduta libera con gli USA in testa alla comitiva, le persone, quelle vere, quelle che conosciamo non sono cosi’.
Si certo, gli Stati Uniti sono lunghi e larghi ma nel mondo reale c’e’ gente che lavora, s’incavola ma fa cene con amici, si commuove quando i figli si diplomano, fanno torte e leggono libri nei parchi. Considerando che qua si mettono assieme personaggi tra i quali uno psichiatra padre di famiglia pederasta e pedofilo, un pervertito mezzasega, una cicciona assassina, una scrittrice che rimpiange di non essere stata violentata da bambina, due pensionati che alla soglia della morte decidono di divorziare e tutti costoro collegati tra loro anche per linea di sangue, cosa si vuole fare intendere, che dove spari nel mucchio, dietro la facciata e’ questa la realta’? Chi fa telefonate anonime e con lo sperma attacca le cartoline al muro, esiste nella testa malata e stupida dei Solondz ai quali fanno fare film unicamente per trasmettere il messaggio "voi siate il male, noi la felicita’" col noi da ricercarsi nei venditori di qualunque tipo. Lo so, c’e’ puzza di decerebrato complottismo nel mio discorso, l’altra faccia imbecille di un’epoca sconfitta ma tra i due estremi d’idiozia, in mezzo qualcosa da prendere in considerazione c’e’. Francamente ne ho le scatole piene di boiate alla "American beauty" nate per disintegrare le fondamenta morali dello spettatore che una volta rabbonito e’ facile preda di mercanti di beni e idee.
E magari "Happiness" fosse stato girato con la classe di "American beauty" …
Tolto questo e mi rendo conto siano considerazioni che non riguardano il film in senso stretto che comunque si disintegra sotto il peso della sua banalita’. Resta Hoffman ancora immaturo, la leggera tendenza a stare sopra le righe, sua prerogativa in tutti gli anni ’90 che poco toglie all’incredibile talento dimostrato, l’unico che in effetti regala qualcosa oltre. Gli altri che non superano il livello minimo che caratterizza gli attori alleniani, praticamente un ininterrotto tartagliare inconsulto con stralunamento degli occhi. 
Grazie del consiglio jfishnaller pero’ il film non mi e’ piaciuto per niente malgrado Hoffman meriti comunque.

Scheda IMDB


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