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Happy birthday, Gracie

Da Silviapare
In ritardo, come al solito, gli auguri a una delle mie donne preferite. Una volta le parlai al telefono. Ero nel nord dello stato di New York, non lontano dal Vermont, dove lei viveva. Non ricordo dove trovai il suo numero. Probabilmente le avevo scritto e lei me lo aveva dato. Era il 2003, sono passati dieci anni. Volevo intervistarla, anche se non avevo la più pallida idea di cosa le avrei chiesto. Lei mi disse che mi avrebbe parlato di persona, se fossi andata da lei a Brboro (lo pronunciò così. Ci misi un bel po' a capire che aveva detto Brattleboro). Ero così emozionata che restare al telefono era una sofferenza, e mi affrettai a salutarla. Non riuscii mai ad andare a Brboro. Ma almeno ho sentito la sua voce.
Happy birthday, GracieÈ responsabilità del mondo permettere al poeta di essere poeta
È responsabilità del poeta essere donna
È responsabilità dei poeti mettersi agli angoli delle strade a distribuire e volantini scritti meravigliosamente e anche volantini che si fa fatica a guardare per la forza della loro retorica
È responsabilità del poeta essere pigro, perdere tempo e fare profezie
È responsabilità del poeta non pagare tasse di guerra
È responsabilità del poeta entrare e uscire da torri d’avorio e bilocali sulla e Avenue C, campi di grano saraceno e accampamenti militari
È responsabilità del poeta maschio essere donna
È responsabilità del poeta femmina essere donna
È responsabilità del poeta dire la verità al potente, come affermano i quaccheri
È responsabilità del poeta imparare la verità da chi non ha potere
È responsabilità del poeta ripetere sempre: non esiste libertà senza giustizia, vale a dire giustizia
economica e giustizia in amore

È responsabilità del poeta cantare inni e poemi sulla musica di ogni melodia originale e tradizionale
È responsabilità dei poeti ascoltare ogni diceria e diffonderla come i narratori diffondono la storia della vita
Non esiste libertà senza paura e senza audacia. Non esiste libertà a meno che terra e aria e acqua e sopravvivano e con loro sopravvivano i bambini
È responsabilità del poeta essere donna, non perdere d'occhio il mondo e gridare come fece Cassandra, ma per farsi ascoltare, questa volta.

Grace Paley (11 dicembre 1922 – 22 agosto 2007). Traduzione di Susanna Basso. L'originale QUI

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