Credo che un motivo sia che ho presentato un modello di felicità sostenibile. Non a gratis, per quanto avete idea di quanto costa una bottiglia di Aperol?!Nemmeno una felicità i cui nonostante sono solo quelli citati giorni fa. Non vi ho detto che una persona per me molto importante (diciamo pure indispensabile, va..) ha dei problemi di salute che per ora sembrano sotto controllo, ma ovviamente (avendo già dato su di me sul tema) ho un nuovo pensiero fisso che ogni tanto mi tiene sveglia di notte e che cerco di domare, ma mica è facile.Solo che ho imparato a mettere un giorno dietro l'altro e a tenere sotto controllo la paura, anche accettando di averla. Anche accettando che magari gli altri la affrontano a modo loro, anche imparando che non è detto che dare quello che è mancato a me nella stessa situazione sia giusto.Ma, nonostante anche questa novità, io sono felice.Soprattutto perché se anche fossi infelice, non farebbe la differenza.
Avrete notato che parlo meno di PdC. Perché ora è un ragazzo ed ha bisogno di privacy.
Perché la sua crescita, per motivi spesso esterni a noi, non è indolore, fatta di dolori e lacerazioni, illusioni e disillusioni.
Da parte mia, non solo per il noto tema del risparmio energetico, ho imparato molto a lasciarlo fare.
Ho smesso con la lagna che questa casa non è un albergo, o con l'ordine maniacale o con la pretesa di fargli fare le cose a modo mio. Mi accompagna a far la spesa, scarica tutte le cose pesanti, mette tutto in dispensa ed in frigorifero, è così importante se il latte non sta dove l'avrei messo io?
Poi accadono cose apparentemente banali, come ieri che mi arriva un uozzap in ufficio che dice "guarda sotto" e questa foto con commento "prima era piena":
E' la nostra lavastoviglie, che Ciccio ha svuotato ieri pomeriggio mentre ero al lavoro senza che io glielo chiedessi o ricordassi.
Felicità a km zero.