Happy hour: un rischio per la salute?

L’happy hour nasce in Gran Bretagna come evento per promuovere le vendite attirando nei bar i clienti all’uscita dal lavoro tra le 17 e le 18.

Ormai diffusissimo anche in Italia, dove però viene spesso confuso con il termine aperitivo, in cui a differenza dell’happy hour non si offrono consumazioni a prezzo ridotto accompagnate da stuzzichini, ma sono paragonabili a veri e propri pasti che si prolungano anche fino alle 21.

Gli happy hour sono più pericolosi per la linea di quanto si possa pensare!

Infatti Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI, coordinatore del progetto “Obesity Day“, dichiara che senza accorgersene si assumono più calorie rispetto ad una cena completa.

Per questo motivo è nata l’iniziativa “Obesity day” affinchè esperti e curiosi possano discutere sulle conseguenze di un’alimentazione non corretta e, coloro che vorranno avere delucidazioni per dimagrire in modo corretto e salutare, potranno recarsi negli ospedali che aderiscono all’iniziativa.

Per evitare di incorrere in questo problema è opportuna sapere che i cocktails, sia analcolici che alcolici, diffusissimi durante l’happy hour nascondono un’elevata quantità di calorie, ad esempio un analcolico come il Fruit Punch a base di soda e succo d’arancia ha circa 114 calorie, un Mojito, composto da rum bianco e menta, arriva anche a 200 calorie.

Sarà meglio stare attenti al prossimo happy hour!