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Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II

Creato il 14 marzo 2016 da In Central Perk @InCentralPerk
Quando ho iniziato a colmare una lacuna generazionale come è stata la lacuna di Harry Potter, dubbi e tentennamenti ne avevo: il primo, il più ovvio, e se aveva senso darmi ai film, prima di tornare ai libri.
In molti, qui e su FB, spingevano perchè la saga la leggessi, prima di vederla, ma più andavo avanti, più non sapevo fermarmi. L'appuntamento della domenica sera è diventato un rito, per me e per il giovine, da passare tra le mura di Hogwarts. Pensandoci più a fondo, poi, convinta per prima che (oh, quale cliché) i libri siano sempre meglio dei film, mi son detta che, se così è anche nel caso di quanto scritto da J. K. Rowling, vederne i film significa sì, rovinarmi alcuni colpi di scena, alcune scoperte e parti fondamentali, ma significa allo stesso modo godermi questi film senza alcun preconcetto. Così facendo, poi, una volta lasciato decantare quanto visto, il ritorno alla pagina stampata sarà comunque un momento di cui godere, perchè la magia resterà intatta, anzi, con molta probabilità al di là dei piccoli cambiamenti, sarà bellissimo tornare in compagnia del maghetto con gli occhiali e scoprire qualcosa di più, quel qualcosa che è stato omesso.
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Messa da parte per il momento questa riflessione che fa da ampia premessa all'ultimo post riguardante Harry Potter, passiamo al film, passiamo all'ultimo capitolo di questa saga.
E che posso dire se non: wow! se non parlare dell'entusiasmo, dei brividi, della bellezza di quanto visto?
Quel sapore di brodo allungato che si sentiva nella piuttosto inutile e mal strutturata Parte I, viene annientato, con un film denso, pieno, anche solo nei suoi colori mai così cupi.
È la battaglia, ovvio, il centro di tutto, il momento in cui davvero si capisce quanto tutti siano cresciuti, anche a livello tecnico, una battaglia piena di voli registici, piena di particolari, piena di vita, anche in mezzo alla morte, ai tanti morti.
In questi anni, e in particolare in questi mesi, ho saputo tenermi a distanza da qualunque spoiler, e così, al momento drammatico della morte di Piton, l'incredulità ha avuto il sopravvento, per poi essere sostituita dalla malinconia che i suoi ricordi ha saputo far nascere: non ho mai creduto nella sua cattiveria, e quel per sempre, che pullulava ovunque nei social alla morte di Alan Rickman, ha finalmente un significato anche per me. Il per sempre di un amico che ha saputo nascondersi, giocando il ruolo più duro, più difficile. Il per sempre di un semplice studente, con la vita segnata già in fasce, che trova una nuova vita da vivere, nuovi amici, per sempre al suo fianco.
Con i toni più seri, più maturi, la verve inglese non viene però meno, e infatti, seppur centellinati, alcuni momenti leggeri ci sono, primo fra tutti quel bacio tanto atteso, tanto spontaneo che avviene tra Ron e Hermione.
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II
Il pensiero corre così da un momento all'altro del film, dal finale già pieno di nostalgia, alla sconfitta di Voldemort per mano del più insospettabile della saga, dalla fuga rocambolesca dalla Gringrott alla fuga della famiglia Malfoy, capace di salvarsi, sempre e comunque, da quel confronto che si ripete e che ogni volta fa trattenere il fiato alla rivalsa di piccoli e grandi comprimari.
A rubare il cuore, ovvio, oltre a Piton, sono gli altri capisaldi di Hogwarts, dalla combattiva professoressa McGranitt, al Silente, saggio anche in un aldilà che ricorda King Cross, a cui sono affidate le battute più significative.
Ed è questo che trasuda quest'ultimo capitolo: una scrittura ampia, profonda, in frasi e dialoghi che lasciano il segno, una scrittura matura, niente affatto per bambini, che ha in sé insegnamenti che non si dimenticano.
Seppure con immenso ritardo, seppur con ancora una lacuna letteraria da colmare, e credetemi, la colmerò, arrivata alla fine di questo viaggio in compagnia di Harry, l'unico rimpianto è quello di non aver vissuto al momento giusto tutto questo fervore, di esserci arrivata dopo, appunto, non troppo tardi, almeno.
E ora, bé, sarà per sempre.
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II

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