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Hatchet 3

Creato il 04 settembre 2013 da Misterjamesford
Hatchet 3Regia: BJ McDonnellOrigine: USAAnno: 2013Durata: 80'
La trama (con parole mie): siamo nel cuore delle paludi della Louisiana, e Marybeth, sfuggita al massacro operato dal mostruoso Victor Crowley, convinta di aver messo la parola fine all'esistenza del terrificante essere, giunge al posto di polizia più vicino in stato confusionale finendo per essere arrestata come sospettata principale della carneficina cui è sopravvissuta.Quando, però, le forze dell'ordine ed i paramedici mandati sul luogo dei delitti cominciano ad essere letteralmente massacrati uno dopo l'altro, il dubbio che la ragazza possa aver ragione a proposito dell'esistenza del leggendario Crowley si fa strada nel cuore dell'ex moglie dello sceriffo, pronta a convincere uno dei vice ad accompagnare lei e Marybeth in una missione disperata: recuperare le ceneri del padre di Victor ed usarle per chiudere finalmente i conti con l'inquietante presenza.
Hatchet 3
Fin dai tempi della mia infanzia, le calde nottate estive sono state sinonimo di horror in qualsiasi accezione dello stesso: in particolare, ricordo che uno dei filoni che ai tempi andava per la maggiore non solo quando a schiaffarci un bel film da seconda serata eravamo io e mio fratello, ma anche quando in gruppo si approcciava una pellicola sulla quale si costruivano poi scherzi o atmosfera in modo da riuscire a spaventare qualcuno per non provare paura noi stessi, era senza dubbio lo slasher.Nato sotto il segno di Non aprite quella porta e sviluppatosi grazie a franchise - anche se allora non esistevano termini di questo genere - come Venerdì 13 o Halloween, il classico film d'orrore con il mostro terrificante pronto ad uccidere i malcapitati protagonisti uno dopo l'altro in modi spesso e volentieri piuttosto trucidi fino ad essere a sua volta sistemato di solito da un'eroina è da sempre un cult, qui al Saloon, e qualche tempo fa, spinto da un passaparola, decisi di affrontare la doppietta Hatchet/Hatchet 2, spinti entrambi dal popolo della rete spesso con pareri molto positivi.E finì che trovai il primo molto deludente, mentre il secondo riuscì a colpirmi in positivo per l'ironia con la quale il creatore della serie Adam Green riuscì a riproporre il suo mostro: a distanza di tre anni tre ecco che Green torna a giocare con Victor Crowley, questa volta nelle vesti di produttore esecutivo, affidando la regia al giovane BJ McDonnell, operatore di steady veterano di prodotti ben più importanti e ben realizzati di questo - come Jack Reacher o Star Trek Into darkness -, e lo fa pescando - giustamente - dal secondo e più riuscito capitolo, premendo il pedale dell'acceleratore sul trash voluto, lo splatter selvaggio di serie b - e forse qualcosa in più - ed un'ironia di fondo che fa sempre piacere in opere come questa, che quando finiscono per prendersi sul serio risultano davvero indigeste.Dunque, se l'impianto del primo e del secondo capitolo partivano dallo standard eighties del gruppo di ragazzi maciullati dal mostro cattivo, in questo caso abbiamo addirittura intere squadre di polizia, SWAT e paramedici mandate letteralmente al macello contro uno scatenato Victor Crowley, sempre più brutto e sempre più somigliante al wrestler dei tempi Hillbilly Jim, che ricordo aver avuto anche come pupazzetto da bambino: funzionale, per dare respiro ai continui massacri - divertentissimi, tra l'altro, i siparietti con il giovane vice ossessionato dalle armi e membro della NRA e con il capo della SWAT -, l'utilizzo parallelo dell'indagine dell'ex moglie dello sceriffo accompagnata dal riluttante vice Winslow e dalla protagonista dei primi due capitoli, Marybeth, che porta il disunito terzetto anche ad un confronto spassoso con Sid Haigh, l'indimenticato Captain Spaulding de La casa dei mille corpi e La casa del diavolo.Le curiosità, a questo punto, la fanno da padrone: dalla giovane agente Dougherty che nel secondo capitolo interpretò Victor Crowley da bambino allo sceriffo Fowler, nientemeno che il fu Billy protagonista di Gremlins e padrone del mitico Gizmo, ed intrattengono lo spettatore tra una colonna vertebrale strappata dallo stomaco ed un inutile tentativo di fermare la forza dirompente di Crowley.Onestamente siamo di fronte a Cinema davvero di bassa lega, eppure portato sullo schermo con una camionata di panesalamismo, tanta passione ed uno spirito che, seppur con risultati decisamente più alti, in tempi ormai troppo lontani guidò gente come Sam Raimi e Peter Jackson agli inizi delle loro carriere.Personalmente preferisco una visione estiva di questo tipo che qualsiasi tronfio tentativo da presunti artistoni dall'approccio radical chic.
MrFord
"They show you no mercy
they just show you a line
call it a chaos, a curse, or a crime
call it what you will but I call it genocide."Gwar - "Hail, genocide!" -

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