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Hayao Miyazaki

Creato il 31 maggio 2012 da Alejo90
Lupin III - Il castello di Cagliostro (ルパン三世カリオストロの城, Rupan sansei - Kariosutoro no shiro) (1979)
Nausicaä della Valle del Vento (風の谷のナウシカ Kaze no tani no Naushika) (1984) - 3/5
Il castello nel cielo (天空の城ラピュタ Tenkū no shiro Rapyuta) (1986) - 3,5/5
Il mio vicino Totoro (となりのトトロ Tonari no Totoro) (1988)
Kiki consegne a domicilio (魔女の宅急便 Majo no takkyūbin) (1989) - 3/5
Porco Rosso (紅の豚, Kurenai no buta) (1992)
Principessa Mononoke (もののけ姫 Mononoke-hime) (1997)
La città incantata (千と千尋の神隠し Sen to Chihiro no kamikakushi) (2001)
Il castello errante di Howl (ハウルの動く城 Hauru no ugoku shiro) (2004)
Ponyo sulla scogliera (崖の上のポニョ Gake no ue no Ponyo) (2008)
Miyazaki (1941), giapponese, è uno dei più noti registi di animazione di tutto il mondo, co-fondatore dello Studio Ghibli assieme a Isao Takahata.
Miyazaki si laureò in Scienze politiche ed Economia nel 1963, e trovò lavoro presso la Toei Animation (colosso dell'animazione giapponese fondato nel 1956, che ha realizzato alcune delle serie aniamte più note, come L'Uomo Tigre, Mazinga Z, Kiss Me Licia, I Cavalieri dello Zodiaco e moltissime altre) come disegnatore. Nel 1968 lavorò al primo lungometraggio animato di Isao Takahata, La grande avventura del piccolo principe Valiant (aka: Il segreto della spada del Sole); nacque così tra i due una collaborazione che si sarebbe protratta negli anni. Nel '71 i due lasciano la Toei e, assieme ai disegnatori Yōichi Kotabe e Yasuo Ōtsuka, si spostarono alla A Productions (divenuta Shin-Ei Animation nel '76), dove lavorò alla serie Lupin III. Nel 1979 dirige il suo primo lungometraggio, Lupin III - Il castello di Cagliostro.
Nel frattempo aveva già iniziato la sua carriera di fumettista: nel 1982 iniziò la pubblicazione del manga Nausicaä della Valle del Vento, da parte della rivista Animage (la serie cessò nel 1994). Il successo dell'operazione spinse la società a premere affinchè Miyazaki ne realizzasse un lungometraggio.
-Nausicaä della Valle del Vento
Giappone 1984 - animazione/fantastico/fantascienza - 116min.
In un futuro post-apocalittico, l'umanità è stata quasi annientata da una guerra nucleare mondiale che ha reso invivibile la quasi totalità del pianeta, ricoperta da piante tossiche ed insettoni giganti. In una valle isolata e non colpita dalle aberrazioni, Nausicaa è una giovane principessa di un regno in pace, curiosa e rispettosa verso la natura che vuole studiare senza paure o preconcetti. Ma un'arma antica riportata alla luce da un regno belligerante inaccerà ancora una volta il precario equilibrio in cui l'umanità si trova a vivere, sconvollgendo le tranquille esistenze della Valle del Vento.
Grande narrazione in cui si intrecciano ecologia (grande tradizione del cinema giapponese dai tempi del lucertolone gigante più famoso del mondo), fantasy avventuroso, gusto per i velivoli (il padre del regista aveva una fabbrica di componenti per aerei) e per il racconto fiabesco e fantascientifico alla Jules Verne, è un pamhplet antimilitarista che invita al rispetto dell'ambiente e delle persone, privo di antagonisti veri e propri e pieno di  quella curiostà giocosa dei bambini nel mostrare animali fanttastici, luoghi misteriosi dal sapore magico, con un dsegno semplice nel tratto ma in grado di regalare scorci straordinari (come l'inquietante carica de vermi giganti nel finale), il film sembra l'opera di un autore esperto che sa fare dell'animazione uno strumento per parlare a spettatori di ogni età. Inizia con questo film la collaborazione, tuttora in corso, con il musicista Joe Hisaishi, autore di un piacevolissimo commento musicale.
a volte il rischio è di mettere troppa carne al fuoco (tantissimi personaggi, ellissi temporali che lasciano qualche perplessità sull osvolgersi degli eventi) a causa del tanto materiale di base disponibile (il manga omonimo, la cui pubblicazione durò ben 12 anni).
Voto: 3/5
Il successo del film precedente permette a Miyazaki di fondare il suo studio. Assieme a Isao Takahata, l'anno seguente, 1985, dà vita allo Studio Ghibli. Il primo film prodotto dallo studio è Laputa.
-Il castello nel cielo (aka: Laputa - Castello nel cielo)
Giappone 1986 - animazione/fantascienza/fantastico - 124min.
La giovane Sheena precipita da un'aeronave per sfuggire ai pirati del cielo. Una pietra che porta al collo le impedisce magicamente di sfracellarsi. Viene "raccolta" da Pazu, ragazzino assistente di un capo minatore. La mattina dopo Sheena ringrazia Pazu, ma mentre i due stanno per congedarsi appaiono nuovamente i pirati (nonchè l'esercito), intenzionati ad impossessarsi della suddetta pietra. Nella fuga Pazu finirà per trovarsi coinvolto nella vicenda, che ruota attorno ad una civiltà estinta e ad una favolosa isola fluttuante nel cielo, Lapunta, che si narra contenga favolosi tesori e antiche conoscenze. La pietra al collo della ragazzina pare provenire da lì, e ci sono molti interessi in gioco e molte persone intenzionate ad appropriarsene.
Terzo lungometraggio di Miyazaki (dopo Lupin III - Il castello di Cagliostro, 1979, e Nausicaa della Valle del Vento, 1984) e primo dalla fondazione dello Studio Ghibli l'anno precedente da parte del regista e di Isao Takahata. Il film era già uscito in DVD nel nostro paese ma fu ritirato dopo pochi mesi per questioni di diritti. Ora torna distribuito in sala da Lucky Red. Per noi che lo vediamo dopo aver visto i successivi capolavori di Miyazaki acquista forse ancor più valore: nella nettezza del disegno, nellapoesia delle immagini (nessun ricorso a computer graphic in quegli anni), nelle stupende animazioni delle sequenze d'azione, nella magica sceneggiatura (che pesca un po' da qualunque cosa, dal mito di Atlantide alla tradizione shintoista, dal romanzo d'avventura europeo ai J-GDR) si scorgono, già ben delineati, i tratti della poetica di Miyazaki; portando avanti il discorso ecologista iniziato con Nausicaa della Valle del Vento, il regista nipponicoaffronta anche altri temi: la paura della guerra globale, il confronto-scontro tra il singolo e la collettività, inteso anche come sfida impari condotta da pochi eroi giusti contro orde di malvagi molto più potenti (tipica logica da videogioco, peraltro), la purezza dei valori infantili, la ricerca della stupefazione estetica senza ricorrere alla tecnologia informatica (in controtendenza rispetto ai Classici Disney).
La fervida immaginazione di Miyazaki, che ha curato il design di tutti i personaggi e di tutti gli ambienti, è in grado con semplicità e fluidità di mescolare elementi propri delle culture più diverse: ecco che allora il complesso minerario dove vive e lavora Pazu ricalca l'Inghilterra della seconda rivoluzione industriale e degli slums, la fortezza dell'esercito richiama alla mente le fortificazioni medievali adibite a quartier generali nella Germania nazista, e l'isola galleggiante di Laputa alle descrizione platoniche di Atlantide nonchè alla biblica torre di Babele. In questa varietà di scenari si mescolano, come già ne Il castello errante di Howl, tecnologie fantascientifiche e suggestioni fiabesche che rimandano alla mente quelle commistioni di vecchio e nuovo che si sarebbero potute mirare pochi anni dopo nella saga videoludica di Final Fantasy.
Ci si accorge insomma di quanto seminale sia stato il lavoro dello Studio Ghibli nell'immaginario visivo-concettuale nipponico delle arti dell'era digitale. E' un vero piacere potersi gustare (seppur con 26 anni di ritardo) una perla dell'animazione sul grande schermo, con un racconto adatto a tutti ed un disegno più realistico di quello Disney e forse per questo maggiormente indicato per un pubblico adulto. Doveroso infine segnalare la melodica colonna sonora del grande Joe Hisaishi, collaboratore di lungo corso di Kitano. Un'opera consigliata a tutti gli estimatori di Miyazaki.
Voto: 3,5/5
L'opera successiva, Il mio vicino Totoro, sarà un successo strrepitoso. Totoro diventerà un'icona nazionale, nonchè il logo dello Studio Ghibli.
-Kiki consegne a domicilio
Giappone 1989 - animazione/fabesco -  102min.
Raggiunta l'età di 13 anni, la giovane strega Kiki deve allontanarsi dalla casa dei genitori. A bordo di una scopa volante ed in compagnia del gatto nero Jiji, raggiunge una graziosa cittadina dalle architetture europee, e vi si stabilisce in cerca di lavoro. Una serie di circostanze la porteranno a fare le consegne a dmoicilio per contro di una panetteria.
Una dolce fiaba di formazione, che racconta in modi adatti ai più piccoli il passaggio dall'infanzia alla maturità, connotata dall'assunzione di responsabilità, dalla gestione dei rapporti umani - sociali e lavorativi - dall'etica del lavoro e quella del sacrificio. I toni sono ben più fiabeschi dei film degli esordi, in linea con il precedente Totoro: abbandonata la fantascienza ed i toni epico-guerreschi Miyazaki si concentra sulla descrizione più che sulla narrazione: un disegno ancor più perfezionato ci regala splendidi scorci architettonici (il riferimento prevalente per i disegni della cittadina è stata la cittadina svedese di Visby, capoluogo dell'isola di Gotland) e dettagliati modelli umani. Lo straordinario lavoro luministico dà il meglio di sè nella rappresentazione dei cambi di tempo atmosferico, con piogge improvvise e nuvolaglia da cui filtra la luce alternate ai splendidi pomeriggi assolati. Il commento musicale di Joe Hisaishi fa ricorso a due azzeccate canzoni, in apertura e chiusura del film, e a gradevoli musiche di accompagnamento. Tenerissimi i personaggi animali, specie il vecchio cane.
Peccato per il finale brusco che fa venire il sospetto di un esaurimento di fondi. La mancanza di interessanti sviluppi narrativi potrebbe inoltre scoraggiare la visione da parte di alcuni spettatori di giovane età, specie se abituati alle narrazioni  più frenetiche dell'animazione occidentale.
Voto: 3/5

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