Magazine Diario personale
«Gli oggetti si nascondono alla nostra vista, non tanto perché sono fuori dalla portata del nostro raggio visivo, quanto perché non portiamo le nostre menti e gli occhi a relazionarsi con loro; perché nell’occhio di per sé non c’è la capacità di vedere, non più che in ogni altra gelatina. Non ci rendiamo conto di quanto lontano e ampiamente, o di quanto vicino e limitatamente, dobbiamo guardare. La maggior parte dei fenomeni della Natura sono per questo motivo a noi nascosti per tutta la vita. Il giardiniere vede solo il giardino del giardiniere. Anche qui, come in economia politica, l’offerta risponde alla domanda. La Natura non getta le perle ai porci. C’è tanta bellezza visibile a noi nel paesaggio quanta siamo pronti ad apprezzarla, non un granello di più. Gli oggetti reali che un uomo vede da una determinata cima della collina sono altrettanto diversi da quelli che un altro vede, dato che gli spettatori sono diversi. La quercia scarlatta deve, in un certo senso, essere nei tuoi occhi quando vai via. Non possiamo vedere nulla fino a quando non siamo in possesso dell’idea di essa, la prendiamo nelle nostre teste – e poi non possiamo vedere niente altro. Un uomo vede solo ciò che lo riguarda.» (H.D.Thoreau – Tinte Autunnali)