Io mi ricordo. Non tanto e non tutto a dire la verità, ma mi ricordo. Poco. Anche meno. Se ci penso bene, alla fine, non mi ricordo quasi niente. Sono uno che tende a dimenticare. La mia memoria ha il fiato corto, ha continuamente il fiatone, arranca in salita. È una memoria stanca, sempre. Ma poi un odore, un suono, o una frase, un gesto e la memoria riprende fiato. In questo caso un suono, musica. Avevo un amico metallaro al liceo. Lui aveva già le idee chiare per quanto riguarda la musica, mentre io sceglievo ancora la musica che mi piaceva in base a quella che piaceva alla lei di turno. Seguivo alla lettera i dettami del venerabile Fonzie: se vuoi uscire con una ragazza allora ti piace quello che piace a lei, guardi i film che guarda lei, leggi i libri che legge lei e, naturalmente, ascolti la musica che ascolta lei. Quando saltavamo scuola lui, il mio amico metallaro, e il suo walkman, mi coinvolgevano immancabilmente nell’ascolto di cassette pesanti di metal, piene di quella musica così… così… così tanta! Ed è il viso tondo e rossiccio incorniciato in lunghi capelli biondi di quel mio amico che mi è venuto in mente, quando ho iniziato ad ascoltare Growing Apartdegli Headless.
Musicisti coi controca… bravi, tutti davvero bravi. La title track, brano numero sette, mi riporta alla musica dopo le dovute presentazioni. Un brano interlocutorio, che mantiene vive le caratteristiche proprie dell’album, così come la seguente Sink Deep in a Fairytale, impreziosita da un notevole assolo di chitarra. D’altra parte la tecnica dei ragazzi non è mai stata in discussione. Si arriva a No Happy Ending, per me il pezzo più bello di tutto il lavoro. La parte strumentale è fantasiosa e imprevedibile. Le chitarre sembrano dialogare tra loro come vecchi amici, sorrette da un’impalcatura ritmica che il buon Scottnon fa mai mancare e poi Goran Edman e la sua voce. Cantante dalle infinite possibilità, mi viene da scrivere, qui accostabile a tratti alla suadenza vocale di David Bowie. Bel pezzo per finire, il più bello! Ma non è ancora finita. C’è ancora il tempo di omaggiare gli amorevoli Rolling Stones con una toccante versione di As Tears Go By che un vecchio cuore rollingstoniano come il mio non può che apprezzare. L’ho già sentita tre volte mentre scrivo e vado per la quarta. Growing Apart degli Headlessquindi, un album che non deluderà gli appassionati del genere. Corposo, ricco, potente, a tratti roboante. Un lavoro fatto bene, dall’inizio alla fine, fine che diventa dolce, commovente, come lacrime che scendono.
Track List:God Of Sorrow And GriefPrimetimeNero FantasiesCalf LoveThe Backstabbers Around UsBe MyselfGrowing ApartSink Deep In A Fairy TaleNo Happy EndingAs Tears Go By
Musicians: Göran Edman (Vocals)Walter Cianciusi (Guitars)Dario Parente (Guitars)
Special Guest:Scott Rockenfield (Drums)
Production credits:Mixed by Walter Cianciusi and Dario ParenteMastered at Universal Music Studios, California (USA) by Peter Doellofficial website http://www.headless.itfacebook https://www.facebook.com/headless.italytwitter https://twitter.com/headless_metalyoutube https://www.youtube.com/user/HeadlessMetalBandsoundcloud https://soundcloud.com/headless-w-g-ran-edman