Quanti di voi lettori giocano o hanno giocato a D&D? Quante volte vi siete ritrovati a dover fare i conti con problemi logistici per vedervi tutti assieme e portare avanti la vostra quest? E quante altre volte non siete riusciti a immedesimarvi al meglio nel vostro ruolo per colpa di un ambiente poco adatto ai vostri scopi?
Voi che leggete Oculus Rift Italia avete mai provato a immaginare come sarebbe provare il gioco di ruolo più famoso del mondo grazie alla realtà virtuale? Se la risposta è no, mettetevi comodi, così cerchiamo di analizzare assieme tutti i pro e i contro di una possibile applicazione in tal senso della realtà virtuale.
Veniamo a uno dei primi problemi a cui devono far fronte i giocatori di D&D: trovare il modo per vedersi tutti assieme nello stesso posto allo stesso momento. Esistono modi per portare avanti l’avventura anche in assenza di uno-due giocatori, ma quando è il Master a mancare salta tutta la sessione.
Inutile girarci attorno, abbiamo già parlato dell’utilizzo della VR in ambito comunicativo, e sarebbe una gran bella comodità poter interagire con gli avatar degli altri giocatori anche quando due o tre di loro sono a letto in pigiama. Ovviamente, il grosso vantaggio della VR a differenza dell’accoppiata Skype più webcam, per dire, è il maggiore effetto presenza, ma non solo…
Visto che quando ci si riunisce per giocare di ruolo si devono “impersonare” degli eroi creati da noi, perché non prendere due piccioni con una fava, e incontrarsi tutti direttamente all’interno del mondo di gioco nei panni delle nostre controparti fantasy piuttosto che in borghese? Tutti i partecipanti potrebbero creare il loro alter-ego tramite un’apposita applicazione personalizzandolo a proprio piacimento.
E per quanto riguarda il Master? Anche in questo caso perché non sviluppare un’applicazione apposita per “generare” ogni volta le quest desiderate? In questo modo potrebbe essere relativamente facile riprodurre tutte le variabili derivanti dal lancio dei dadi da “somministrare” ai giocatori. Andrebbe un po’ a venir meno il fattore immaginazione nel momento in cui la mappa generata dal Master viene imposta ai partecipanti, ma se ogni giocatore potesse creare la propria visione della mappa senza entrare in conflitto con le restrizioni dettate dal Master stesso?
Anche le interazioni con i personaggi potrebbero essere molto più stimolanti. Il Master potrebbe far ricorso a un programma di sintetizzazione vocale per dare vita ai vari NPC e farli interagire con i giocatori. Ovviamente potrebbe anche regolare le loro azioni e il loro comportamento in modo del tutto imprevedibile così da aggiungere un po’ di pepe alla vita degli avventurieri, senza contare che tutti i conti da fare per calcolare il peso dell’equipaggiamento e la velocità di marcia, i danni inflitti dalle armi e non solo potrebbero benissimo essere svolti e convertiti automaticamente in azioni, dando modo anche ai meno esperti di avvicinarsi con facilità al gioco.
Pure il lancio dei dadi potrebbe essere riprodotto in modo naturale senza l’aiuto di generatori casuali, e le schede dei giocatori sarebbero sempre a portata di mano senza che si corra il rischio di perderle. Ovviamente nelle fasi esplorative e durante i combattimenti non può regnare l’anarchia, starà sempre al Master controllare che l’azione si svolga in modo corretto.
Sulla carta potrebbe funzionare, ma il punto è: quanto di voi sono disposti a rinunciare al fascino delle partite organizzate in salotto in cui si cerca di venire a capo delle mille discussioni che si creano durante la partita? Per quanto un gioco come D&D sia in buona sostanza un gioco “sedentario” e quindi facilmente riproducibile senza particolari periferiche, potrebbe avere lo stesso charme se giocato a distanza?
Personalmente sarei disposta a fare almeno una prova, probabilmente la VR potrebbe davvero aggiungere quel tocco in più a un’esperienza già di per sè amatissima da un gran numero di giocatori andando a porre rimedio ad alcuni dei limiti di questo genere di esperienze. Forse non si sostituirà del tutto all’esperienza originale, così come le versioni digitali di famosi giochi da tavolo non hanno sostituito le loro controparti fisiche, ma potrebbe comunque rivelarsi una piacevole alternativa.