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Hedgehog: il robot per esplorare comete ed asteroidi

Creato il 04 settembre 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Il Jet Propulsion Laboratory, la Stanford University e il Massachusetts Institute of Technology hanno progettato un nuovo robot per lavorare in condizioni di microgravità, adatto ai piccoli corpi celesti, come asteroidi e comete.

Si chiama " Hedgehog" ("Riccio") e sarà in grado di saltellare, rotolare e rovesciarsi, lavorando anche capovolto, tutte manovre che i classici rover utilizzati nell'esplorazione spaziale non compiono.

"Hedgehog è un tipo diverso di robot che saltella e cade sulla superficie invece di rotolare sulle classiche ruote. Ha la forma di un cubo e può funzionare in qualunque modo, non importa da quale parte si fermi", ha detto Issa Nesnas, capo della squadra del JPL.

Il robot "riccio" è un cubo con delle punte ed utilizza interni per frenare.
Le punte, che potrebbero contenere anche della strumentazione scientifica, una sonda termica ad esempio, hanno la duplice funzione di proteggere il corpo del robot e di fungere da piedi mentre si muove sul terreno. Dopo aver puntato verso una direzione il robot può raggiungere grandi distanze saltando oppure brevi distanze rotolando da una faccia all'altra.

Due prototipi, uno realizzato a Stanford e l'altro al JPL, sono stati provati a giugno 2015 a bordo del C-9, un aeromobile della NASA appositamente allestito per testare condizioni di microgravità.
Durante le 180 parabole, nel corso di 4 voli, Hedgehog ha sfoggiato le sue prestazioni con vari tipi di manovre su diversi materiali per simulare una vasta gamma di superfici, sabbiose, aspre e rocciose, scivolose e ghiacciate, morbide e friabile.

Hedgehog: il robot per esplorare comete ed asteroidi
Una delle manovre più semplici per Hedgehog è stata la cosiddetta " imbardata", praticamente un giro sul posto. Ma durante uno degli esperimenti, ha dimostrato di saper eseguire anche una manovra " tornado" con cui gira energicamente per lanciarsi da una superficie, un'abilità che potrebbe risultare utile per sfuggire da una voragine o da una duna di sabbia.

Il prototipo del JPL ha 8 punte e 3 volani e pesa 5 chilogrammi ma potrebbe arrivare a 9 con tutto il payload; quello di Stanford è leggermente più piccolo e leggero. Anche i meccanismi frenanti sono un po' diversi: il primo usa freni a disco, l'altro utilizza delle cinghie per fermare bruscamente i volani. Controllando la frenata è possibile regolare l'angolo dei salti.

La geometria delle punte, invece, ha una grande influenza sulla traiettoria.
"Abbiamo sperimentato diverse configurazioni per la punta, trovando che la forma a cubo è quella che offre le migliori prestazioni. La struttura a cubo è anche facile da produrre e si adatta ad essere inserita in un veicolo spaziale", ha detto Benjamin Hockman, ingegnere responsabile del progetto a Stanford.

I ricercatori stanno ora lavorando per rendere il robot il più possibile autonomo ed indipendente dalle sequenze dei comandi inviate da Terra.
Il lavoro di Hedgehog potrebbe essere affiancato da un orbiter sia per le comunicazioni, così come avviene per i rover Opportunity e Curiosity su Marte, che per supporto, per indicare al robot la strada migliore e la sua esatta posizione.

Fonte: https://youtu.be/bDmoqjNQAu8

Riferimenti: -
http://www.nasa.gov/feature/jpl/hedgehog-robots-hop-tumble-in-microgravity


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