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Heidi

Creato il 22 marzo 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Heidiplay video
  • Anno: 2015
  • Durata: 106'
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Germania, Svizzera
  • Regia: Alain Gsponer
  • Data di uscita: 24-March-2016

Uscirà nelle sale italiane il 24 Marzo Heidi diretto da Alain Gsponer. Dopo la celeberrima serie televisiva animata disegnata da Hayao Miyazaki, dopo i due film del 1952 e del 1993, Heidi torna in scena in una nuova pellicola in live-action.

Sinossi: Heidi è una bambina felice che vive in compagnia del nonno in una piccola casetta sulle montagne svizzere. Insieme al suo migliore amico Peter si diverte prendendosi cura delle caprette e godendosi la libertà della vita sui monti. Ma queste giornate spensierate si interrompono quando la zia Dete decide di portare Heidi a Francoforte. Lì dovrà fare compagnia a Klara, la figlia del ricco Signor Seseman, e insieme a lei imparare a leggere e scrivere sotto la supervisione della severa signorina Rottnmeier. In città Heidi conoscerà quindi un’amica inseparabile e l’amore per la lettura, ma la nostalgia delle sue amate montagne e di suo nonno si faranno sentire presto…

Recensione: La storia, conosciuta in tutto il mondo, racconta di questa bambina svizzera orfana di madre e di padre che viene letteralmente scaricata dalla zia Dete a casa del burbero nonno che vive sulle Alpi isolato dal mondo. Dopo un primo periodo di conoscenza reciproca in cui il vecchio a stento le rivolge la parola, Heidi riesce a conquistarlo con la sua gentilezza, con il suo amore e la sua gioia di vivere. La ragazzina, inoltre, troverà un amico per la pelle in Peter, “generale delle capre”, pastorello che vive sulla stessa montagna, poco più giù di lei. D’un tratto, la zia Dete torna per portare via con sé la nipote lasciandola in una ricca casa di Francoforte in cui sarà la compagna di giochi e di studio di Klara, ragazzina paralitica, lasciata spesso sola dal padre. Si incontrano i famosissimi personaggi che abitano la casa: Sebastiano, il maggiordomo dal cuore tenero che cerca di aiutare Heidi ad ambientarsi; Tinette, la cameriera che non impiegherà molto per prendere in simpatia la nuova abitante del palazzo; l’indimenticabile ed irritante signorina Rottenmeier interpretata, come da tradizione, secondo il doppio registro dell’eccessiva rigidità e dell’ironia comica che da questa ne consegue. Nell’intreccio intervengono anche il padre della signorina Klara, il signor Sesemann, e la nonna che è l’unica a comprendere il profondo malessere interiore che ha colpito Heidi: la nostalgia di casa, infatti, la sta portando all’esaurimento nervoso. Anche il padre di Klara deve prenderne atto ed è così che l’esuberante bambina può fare ritorno dal nonno. Seguendo le orme del romanzo e degli adattamenti precedenti, l’ultimo capitolo della storia mette in scena la visita di Klara ad Heidi, durante la quale ella ricomincerà a camminare.

Il meraviglioso panorama svizzero fa da cornice a una storia senza tempo che, fin dalla sua uscita come romanzo, ha conquistato generazioni di bambini e di adulti. Bruno Ganz, che interpreta lo scontroso nonno della protagonista, si cala magnificamente nella parte dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il suo talento versatile trasformando il volto, addolcendolo nei tratti in corrispondenza del cambiamento caratteriale del suo personaggio. Una buona interpretazione da parte di Hannelore Hoger, nei panni di nonna Sesemann, riesce ad esprimere la tenerezza e la genuina empatia di una signora di una certa età che vede un bambino soffrire. La fine interpretazione della signorina Rottenmeir (Katharina Schüttler) fa da contraltare a quella ironica di Sebastiano (Peter Lohmeyer), entrambi dotati di una mobilità del viso adatta a manifestare anche la più piccola emozione. Infine, la scelta della protagonista, impersonata da Anuk Steffen, e quella degli altri due comprimari, Peter (Quirin Agrippi) e Klara (Isabelle Ottmann), sono state uno dei fattori che hanno reso questo film vincente e credibile poiché sono riusciti a calarsi alla perfezione nelle proprie parti: Heidi con il volto sbarazzino e quei suoi comportamenti tutto fuorché posati; Peter, il prototipo del bambino ignorante ma buono di cuore; Klara, nell’aspetto e nelle movenze una classica bambina aristocratica, triste e compassata.

Non ci si può aspettare dei colpi di scena perché tutti, bene o male, conoscono la storia di Heidi, ma questo racconto, ormai più che centenario, riesce a catturare ancora l’attenzione dello spettatore accompagnandolo in luoghi ormai sempre meno frequentati e in un’epoca dai valori sempiterni che ricordano a tutti come non ci sia posto, in questo mondo, più amato della propria terra natale in cui godere degli affetti più sinceri.

Aurora Tozzi

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