Hellas Verona e Bilanci: quale futuro?

Creato il 16 aprile 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato
Riprendiamo un'analisi sulla situazione economica e finanziaria dell'Hellas Verona pubblicata qualche giorno fa sul sito Hellastory.net. Ringraziamo Enrico per il lavoro e per averci consentito la riproduzione del pezzo su Tifoso Bilanciato.

CONTI HELLAS: PROMOSSI MA CON DELLE CRITICITA': Il bilancio 2014 del Verona si è chiuso in maniera soddisfacente, come commentato in un nostro precedente articolo dello scorso novembre.
Il giudizio positivo va però contestualizzato nell'ambito del mondo del calcio: come dimostra un recente articolo apparso sul sito www.tifosobilanciato.it, il Verona è effettivamente una delle società più virtuose della Serie A. Ciò non significa che non manchino, nei conti dell'Hellas, alcune criticità e, d'altro canto, casi come quello del Parma, dimostrano come nel giro di pochissimi anni, la situazione economica di una società calcistica possa deteriorarsi irrimediabilmente, senza la dovuta attenzione e prudenza. Procedendo per sintesi, il bilancio 2014 gialloblu evidenziava come punti particolarmente positivi:

  • il risultato d'esercizio chiuso con un buon utile e con un conseguente aumento del patrimonio netto;
  • il basso livello di indebitamento bancario;
  • la modesta valorizzazione del parco giocatori (segno dell'assenza di politiche volte a "gonfiare" i prezzi dei calciatori, attraverso la realizzazione di scambi a valorizzazioni fittizie), che si traduce in un importo relativamente ridotto degli ammortamenti che andranno a gravare sui prossimi esercizi e, potenzialmente, in un maggiore spazio per realizzare future plusvalenze;
  • guardando ad un aspetto più tecnico, lo scarico delle differite attive (stanziate sulle perdite dei precedenti esercizi), reso possibile dall'abbondante utile ante-imposte del 2014.

Il bilancio metteva in luce però anche alcune criticità:

  • una patrimonializzazione ancora troppo bassa, che renderebbe particolarmente problematiche eventuali perdite future di un certo rilievo, posto che Setti non ha risorse personali che permettano di intervenire, se non per cifre limitate, a copertura dell'eventuale "buco" che si verrebbe a determinare. Ciò impone una gestione che deve essere particolarmente prudente ed attenta, con un margine ridotto di assunzione di rischi significativi;
  • l'elevato indebitamento complessivo, se rapportato al basso valore del patrimonio netto;
  • i rischi connessi all'operazione di cessione del marchio;
  • una redditività della gestione "normale" ancora insufficiente.

Vediamo in particolare di approfondire questi ultimi due aspetti, perché ci permetteranno di fare alcune interessanti considerazioni prospettiche.
UN FUTURO MARCHIATO: L'operazione di cessione del marchio non è una novità nel mondo del calcio, ed in passato è stata operata anche da società che si sono rilevate tutt'altro che virtuose (vedi in particolare i casi del Siena e del Parma). Essa permette di rilevare nell'esercizio in cui avviene la cessione una plusvalenza data dalla differenza tra il valore di vendita e l'importo a cui il marchio era precedentemente valorizzato in bilancio. In genere nel mondo calcistico la cessione del marchio avviene nei confronti di una parte correlata, ossia di una società imparentata con la cedente. E' il caso anche del Verona, che ha venduto il proprio marchio alla Hellas Verona Marketing & Communication Srl (d'ora in poi "HV M&C"), società costituita nel 2013 controllata al 100% dalla HV7 Srl, ossia la holding di Setti che controlla anche l'Hellas Verona. Anche in virtù del fatto che si tratta di una transazione tra parti correlate, in passato è accaduto (è il caso di Siena e Parma) che la cessione del marchio sia avvenuta a prezzi superiori rispetto a quelli di mercato. Se la valutazione del marchio è "gonfiata" a farne le spese è in primis la società che lo acquista, che si troverà negli esercizi futuri gravata di un significativo valore degli ammortamenti connessi al marchio (il valore del marchio si "scarica" infatti come costo a quote costanti in un periodo massimo di 20 anni). La società acquirente dovrà così essere in grado di generare ricavi sufficienti a coprire non solo i costi di gestione, ma anche gli ammortamenti del marchio, se non vorrà incorrere in perdite e costringere così la controllante ad immettere nuovo denaro e/o a fallire (con tutte le conseguenze del caso).

Tabella 1.

Come evidenziato nel grafico, la cessione del marchio ha beneficiato significativamente il bilancio del Verona (permettendo di scaricare le differite con l'utile ante imposte realizzato e di patrimonializzarsi). I potenziali problemi per il nostro Hellas nascono dal modo in cui si è completata l'operazione nel corso del 2014-15. Per permettere alla HV C&M di chiudere il proprio debito commerciale legato alla cessione del marchio (in assenza di un patrimonio proprio che le desse la possibilità di pagarlo "cash"), fatto salvo un versamento di 750 mila euro effettivamente svolto dalla HV M&C all'Hellas Verona, si è infatti previsto di imputare il residuo debito commerciale della stessa HV M&C nel modo seguente (le cifre purtroppo non sono riportate nella relazione sulla gestione allegata al bilancio 2014):

  • per una parte consistente, a patrimonio come aumento di capitale sociale con sovrapprezzo deliberato dalla HV M&C e sottoscritto dall'Hellas Verona;
  • per la parte restante, convertendo il debito commerciale in finanziamento soci infruttifero da parte della stessa Hellas Verona.
Tabella 2.

Ciò significa che nel corso del 2014/15 la HV C&M è diventata una società controllata in maniera quasi totalitaria dall'Hellas Verona, e d'ora in avanti sarà quindi la stessa società gialloblu ad assumersi il rischio imprenditoriale dell'attività di HV M&C. Se questa non riuscirà in futuro a generare ricavi sufficienti a coprire i costi di gestione ed una quota di ammortamento annuo di 1 milione di euro (l'ammortamento del marchio acquisito avverrà infatti in 18 anni), dovrà essere l'Hellas Verona ad intervenire, contabilizzando nel proprio bilancio possibili perdite a conto economico per la svalutazione del finanziamento attivo e/o della partecipazione. All'opposto, nel caso di utili da parte della controllata, questi potranno tradursi in dividendi a favore dell'Hellas Verona. Si capisce allora come sia fondamentale la capacità della società HV M&C di sviluppare una gestione non in perdita: in quest'ottica le ironie su Rafa Marketing sono divertenti e del tutto giustificabili nell'ottica del tifoso ma non possono che incontrare il sorriso preoccupato, se non proprio seccato, di un Gardini.

UNA REDDITIVITA' DA SVILUPPARE: Ma la criticità del bilancio gialloblu appare evidente se si depura il risultato 2013/14 da quelli che sono state le seguenti componenti non ricorrenti che lo hanno caratterizzato:

  • la cessione del marchio (effetto +16 milioni di euro);
  • l'accordo con la RAI per la concessione in licenza d'uso dei diritti audiovisivi esistenti e futuri (effetto +3,5 milioni di euro);
  • l'accantonamento prudenziale di 2 milioni di euro.

Senza queste operazioni, il risultato ante-imposte sarebbe stato negativo di 2 milioni di euro. Questo nonostante un contributo nel complesso molto positivo (di 10,7 milioni di euro) dalle attività legate alla gestione dei cartellini dei giocatori (compravendita, compartecipazioni, prestiti; grazie in particolare alla plusvalenza sulla cessione di Jorginho, pari a 9 milioni di euro), il che equivale a dire che senza fare affidamento sui risultati del trading dei calciatori (che, a seguito di un'annata storta, potrebbe essere nullo se non addirittura negativo) e delle operazioni non ricorrenti, il Verona al 30 giugno 2014 presentava una struttura di ricavi/costi in perdita (ante-imposte) di ben 12,7 milioni di euro!

Tabella 3.

Si dirà che il 2013/14 era il primo anno in Serie A, in cui si è dovuto rafforzare significativamente la squadra contando ancora su incassi per diritti tv ridotti (stante il sistema che ne regola la determinazione). Per non limitarsi ad un'analisi troppo superficiale, e facendo ricorso a tutte le informazioni disponibili (reperibili dalle note al bilancio 2014 e su internet) abbiamo provato a fare una proiezione di quello che potrà essere il risultato dell'esercizio 2014/15. E' bene sottolineare che quelle espresse di seguito sono da intendersi come linee di tendenza: non avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie, le cifre riportate possono al massimo esprimere un trend di massima e saranno sicuramente sconfessate nei dettagli dai numeri consuntivi. In particolare le proiezioni sono state condotte scontando le seguenti principali incertezze:

  • dalle note al bilancio 2014 non sono chiari quelli che potranno essere gli effetti nell'esercizio 2014/15 della cessione della gestione marketing alla controllata HV M&C: nel bilancio di quest'ultima si riporta infatti che nell'esercizio in questione "è stato rivisto il rapporto contrattuale con Hellas Verona alla luce del fatto che il marchio è ora di piena titolarità ed utilizzo da parte della Società" senza fare alcun cenno ai contenuti di questo nuovo rapporto. Indipendentemente da come verranno regolati i rapporti tra le due società (abbiamo provato a fare un'ipotesi in nota [2]), è però certo che nel 2014/15 l'Hellas Verona perderà rispetto al precedente esercizio circa 1 milione di euro di utile ante-imposte (2,1 milioni di euro di ricavi a fronte di 1,15 milioni di euro di costi), che corrisponde alla marginalità sviluppata nel 2013/14 delle attività commerciali e promozionali verso terzi che erano rimaste ancora in capo all'Hellas Verona (l'HV M&C era appena stata costituita e la cessione del marchio è avvenuta solo nel dicembre 2013);
  • non sono reperibili da alcuna fonte pubblica informazioni dettagliate sulle modalità con cui vengono erogati dalla Lega di Serie A i contributi in conto esercizio in relazione al posizionamento in classifica dell'anno precedente;
  • più in generale, non avendo accesso ai dati contabili dell'esercizio 2014/15, è possibile solamente fare una stima di alcuni macro-effetti legati alle voci maggiormente significative, ma rimane fuori portata una proiezione dettagliata delle singole voci di costo e ricavo.

Ciò premesso, i principali effetti reddituali che ci si può attendere nell'esercizio sono i seguenti:

  • i ricavi da gare dovrebbero registrare un aumento non significativo rispetto alla stagione 2013/14; come riportato in un nostro precedente articolo, la campagna abbonamenti (caratterizzata da un significativo aumento dei prezzi e da una conseguente riduzione degli abbonati) ha portato ad un incasso del -2,7% rispetto allo scorso anno; tuttavia è atteso un incremento degli incassi complessivi da biglietti che dovrebbe più che compensare tale flessione (nella stagione 2014/15 si sono infatti finora venduti in media 5.194 biglietti a partita, contro i 5.043 della scorsa stagione, con una crescita del 3% [1]);
  • i ricavi da diritti tv, sulla base delle proiezioni di www.tifosobilanciato.it, dovrebbero crescere di 5,7 milioni di euro, salendo da 22,8 a 28,5 milioni di euro;
  • i ricavi commerciali - come anticipato - risentiranno del trasferimento di tutte le attività in capo alla HV M&C. Nel bilancio dell'Hellas Verona 2013/14 erano stati contabilizzati 2,1 milioni di euro di proventi per pubblicità e sponsorizzazioni verso terzi ed 1,5 milioni di euro per le concessioni promo-pubblicitarie alla stessa HV M&C. Per il 2014/15 si è ipotizzato il trasferimento di tutti i ricavi conseguiti da terzi alla HV M&C (effetto: -2,1 milioni di euro) ed un abbassamento della fee percepita tra le due società correlate a 1 milione di euro (si tratta di un'ipotesi che consentirebbe alla controlla HV M&C di andare a break even con un effetto sul bilancio dell'Hellas Verona di - 0,5 milioni di euro; per maggiori dettagli si veda l'elaborazione riportata in nota [2]);
  • i contributi in conto esercizio sono pure attesi in riduzione. I criteri di assegnazione di tali contributi da parte della Lega di Serie A - come anticipato (e come confermato anche dai redattori di www.tifosobilanciato.it) - non sono noti. Tuttavia, osservando i bilanci di una società come la Sampdoria che - come il Verona - ha recentemente ottenuto la promozione in Serie A, si riscontra come tali contributi diminuiscano sensibilmente dal primo al secondo anno nella massima Serie; si è quindi ipotizzata una contrazione di 3 milioni di euro;
  • i costi per servizi dovrebbero crescere per un importo di poco superiore ad 1 milioni di euro, in particolare da un lato per i maggiori costi da riconoscere per le prestazioni dei procuratori (la relazione sulla gestione 2014 segnala una cifra di 4,7 milioni di euro riferita al solo calciomercato estivo 2014 rispetto ai 2 milioni di euro dell'intera stagione 2013/14) e dall'altro per i minori costi per attività commerciali e promozionali, a seguito del loro passaggio in capo alla HV M&C:
  • è inoltre attesa una diminuzione del costo per il personale superiore ai 2 milioni di euro: stando a quanto riportato a settembre dalla Gazzetta dello Sport (e quindi senza considerare il mercato invernale, che comunque non dovrebbe avere effetti significativi), il monte ingaggi dell'Hellas si sarebbe infatti ridotto dai 22,7 milioni di euro del 2013/14 (valore congruente con quanto poi riportato in bilancio) ai 20,5 milioni nella stagione in corso;
  • in diminuzione di circa 1,5 milioni di euro dovrebbe essere anche il contributo che l'Hellas deve fornire alla Lega Calcio/Figc in quanto recente neopromossa (in questo articolo si spiega il meccanismo di contribuzione delle neopromosse, citando il caso del Bologna che - in caso di promozione in A - dovrà garantire in 3 anni un totale di 6,5 milioni di euro, di cui ben 3 milioni da pagare il primo anno, 1,5 milioni il secondo e 2 milioni il terzo);
  • un incremento degli ammortamenti del parco giocatori di circa 2 milioni di euro, in particolare per le quote legate a Romulo (+1,17 milioni di euro) e Rafa Marquez (+0,5 milioni di euro). Per maggiori dettagli si rimanda alla tabella analitica da noi elaborata a partire dalle informazioni del bilancio 2014 e riportata in Nota [3];
  • un risultato economico complessivo legato ai trasferimenti dei giocatori positivo per circa 8,8 milioni di euro, in cui a fare la parte del leone sono le plusvalenza di 7 milioni di euro per la cessione di Iturbe e di 2,4 milioni di euro per la cessione di Donsah. Nella voce è poi considerato l'incasso di 1 milione di euro dalla Juventus per il prestito oneroso di Romulo ed il costo di 0.9 milioni di euro per i prestiti onerosi di Nico Lopez (0,6 milioni di euro) e Sorensen (0,3 milioni di euro), nonché svalutazioni pari a circa 0,66 milioni di euro, legate all'azzeramento del valore di quei calciatori con contratto in scadenza 2015 che verosimilmente non rientreranno più nei programmi societari dell'Hellas e per i quali difficilmente si riuscirà ad incassare qualcosa da una loro cessione (è il caso di Nicolas, Grossi, Laner e Speziale). Relativamente a Romulo si è prudenzialmente ipotizzato che la Juventus non eserciterà il diritto di riscatto fissato a 6 milioni di euro (che garantirebbe una plusvalenza di 3,7 milioni di euro).

Considerando gli effetti sopra riportati, la proiezione del risultato 2014/15 è la seguente.

Tabella 4.

Nel complesso dalla nostra analisi emerge quindi un risultato economico che - considerando i margini di approssimazione in gioco (ed anche la possibilità di rilasciare il fondo prudenziale di 2 milioni di euro stanziato lo scorso anno) - dovrebbe aggirarsi attorno alla parità, tuttavia rimane il dato preoccupante di una gestione che necessita di realizzare significative plusvalenze dall'attività di trasferimento dei giocatori per raggiungere il pareggio: la proiezione di risultato senza l'attività di trading si aggira infatti su un intervallo di valori negativo di circa 10-11 milioni di euro, con un miglioramento modesto rispetto alla situazione del bilancio 2013/14. Questo per il semplice fatto che i ricavi da gare presentano degli elementi di rigidità che li rendono difficilmente incrementabili in maniera significativa (a meno di una impossibile costruzione di un nuovo stadio moderno), mentre gli aumenti dei ricavi da diritti tv sono quasi interamente assorbiti dalla diminuzione dei contributi della Lega e dalla cessione delle attività commerciali e promozionali alla HV M&C. Allora, l'unica via che si può perseguire per una gestione davvero sostenibile (che richiede quanto meno di raggiungere stabilmente il pareggio, considerando il basso valore del patrimonio netto) e che non debba dipendere dalla realizzazione seriale di plusvalenze sul mercato, è quella di una riduzione dei costi (i soli costi complessivi per il personale, includendo i contributi e gli emolumenti per lo staff, sono stati pari nel 2013/14 a 29,1 milioni di euro, ossia al 74% del ricavi "normali", una percentuale non sopportabile nel lungo termine).

QUALE FUTURO? Fare ulteriori ipotesi per la successiva stagione 2015/16 diventa ancora più difficile: di sicuro in quell'annata si registrerà un ulteriore incremento dei diritti tv (nell'ipotesi di permanenza in Serie A) di circa 4,2 milioni di euro (i ricavi saliranno infatti, secondo le stime di www.tifosobilanciato.it, a 32,7 milioni di euro). Anche nell'ipotesi di un contenimento dei costi di gestione sui livelli attuali, sarà pertanto ancora necessario realizzare in sede di mercato estivo 2015 ed invernale 2016 plusvalenze per circa 5-6 milioni di euro per garantire un risultato in equilibrio. Scorrendo i nomi dei calciatori attualmente tesserati dall'Hellas Verona, gli unici ad avere potenzialmente un mercato tale da garantire plusvalenze di quest'ordine di grandezza, sono Romulo (in caso di completo recupero dall'infortunio), Sala (che è senza dubbio uno dei migliori esterni destri del nostro calcio e che presenterà al 30.06.2015 una valorizzazione in bilancio di soli 100 mila euro) ed in prospettiva Gollini (ma sarebbe il caso di iniziare a valorizzarlo!). Occorre poi considerare che a giugno il Verona dovrà decidere se tenere in rosa due pedine che, nel bene o nel male, si sono rivelate molto utili in questa stagione, ossia Tachtsidis ( 1,8 milioni di euro) ed Obbadi (la cifra non è stata comunicata ma si parla di un valore di 1,5-2 milioni di euro), il cui riscatto comporterebbe un'uscita finanziaria di circa 3,5 milioni di euro e - da solo - allineerebbe il valore degli ammortamenti dell'esercizio a quelli della stagione in corso; inoltre, dovranno essere riscattati obbligatoriamente Leandro Greco (al costo di 300 mila euro) ed Eros Pisano (la cifra non è stata comunicata).
Tutto questo per dire che l'estate 2015 gialloblu chiarirà non solo il futuro dell'attuale classe dirigente dell'Hellas Verona (con Sogliano, Gardini e Mandorlini in scadenza di contratto a fine giugno) e del suo giocatore di maggior spessore (Toni continuerà la sua avventura calcistica? senza di lui la squadra sarebbe da rifondare), ma si troverà ancora una volta fare i conti con un mercato al risparmio, fatto di prestiti, plusvalenze, diritti di riscatto, bassi ingaggi e fantasia. Chi, dopo le cessioni di Jorginho ed Iturbe, si aspetta di vedere finalmente un mercato in entrata scoppiettante ed un Verona che investe milioni di euro in contanti, rimarrà necessariamente deluso.
Enrico

Note:

[1] Si vedano: http://www.stadiapostcards.com/A14-15.htm e http://www.stadiapostcards.com/A13-14.htm

[2] Di seguito sono riportati i valori consuntivi di conto economico 2013/14 della HV M&C ed una proiezione del conto economico 2014/15 ottenuta ipotizzando costi/ricavi complessivi verso terzi da sponsorizzazioni immutati rispetto al 2013/14 ed assegnando i valori che nel 2013/14 erano ancora nel bilancio dell'Hellas Verona alla HV M&C. Si è inoltre ipotizzato che i rapporti tra le due società siano stati rivisti come segue:

  • azzeramento dei reciproci ricavi/costi per le attività di assistenza contrattuale;
  • abbassamento da 1,5 milioni di euro a 1 milione di euro del compenso pagato dalla HV M&C all'Hellas Verona per le concessioni promo-pubblicitarie (abbassamento giustificato dal fatto che ora il marchio è per tutto l'esercizio di proprietà della HV M&C).

Le ipotesi in oggetto consentono alla HV C&M di chiudere l'esercizio 2014/15 in leggero utile.

[3] La stima degli ammortamenti/svalutazioni del parco giocatori e delle plus/minusvalenze attese dall'attività di trading dei calciatori per il 2014/15 sono stati determinati analiticamente come riportato nella tabella seguente.


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