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HellNoir – La Conclusione

Creato il 11 febbraio 2016 da Johnny @Cornerhouseroma

20160210_200321-01-picsayNe avevi già parlato poco meno di tre mesi fa cominciando a commentare il primo numero di questa storia in quattro parti scritta da Pasquale Ruju e disegnata da Giovanni Freghieri, vedendo in lei delle enormi potenzialità. Ebbene alla conclusione del quarto ed ultimo numero, cosa ti è rimasto?

(Pronti Noi Zi Va Gli orki quando finalmente hanno una storia Bonelli completa)

Hellnoir è un luogo marcio, corrotto, brulicante di anime dannate. Devi seguire certe regole, se vuoi sopravvivere da quelle parti. Regole scritte con il sangue, declamate fra urla e lamenti, incise su carni straziate. Melvin Soul, detective, le conosce tutte, quelle regole. La morte per lui non ha segreti. E quell’inferno, l’inferno di Hellnoir, lui lo chiama “casa”.

Hellnoir si è rivelato il più bel bonelli che hai letto da parecchio tempo a questa parte. Non ci si può girare intorno. Va detto in faccia, senza mezze misure. Tiè! Hai aspettato di avere il quarto numero prima di leggere il terzo e te li sei divorati entrambi in pochissimo tempo, nella stessa sera. Il tempo è volato e la storia ti ha appassionato davvero.

7-Hellnoir-n.1-testi-di-Pasquale-Ruju-disegni-di-Giovanni-Freghieri

Hellnoir è così gagliardo che potrebbe essere tranquillamente sceneggiato per farne un bel thriller o una serie tv di una decina di episodi che inizia e finisce senza dover per forza fare stagioni su stagioni. Ha davvero una marcia in più rispetto a tutto il resto.

Gli elementi da cui attinge la trama sono presi dal cinema d’autore noir, quello in bianco e nero. Alcuni tratti sono ben allineati con quel genere di storie così come la caratterizzazione del rude fuori e patatoso dentro protagonista,  e della dama, la Femme Fatale che muove le sue oscure trame contro il suo amato che si rivelerà essere l’antagonista della storia. Oggi parlare di originalità è sempre difficile ma quello che puoi dire è che gli ingredienti sono stati mischiati sapientemente e con gusto realizzando un buon piatto saporito che consigli a tutti di recuperare.

Oltre alla storia anche le tavole con due tratti ben distinti per la scene ambientate a Hellnoir e per le scene ambientate altrove hanno reso perfettamente l’ambientazione, ricordando in alcuni casi senza voler essere troppo facili nei paragoni, Sin City. Tratti violenti ruvidi da vero noir insomma. Complimenti sia a Ruju che a Freghieri.

Sei molto felice che la Bonelli aldilà delle sue serie storiche “Regolari” stia realizzando alcuni esperimenti e pubblicando storie che si concludono in pochi numeri. La Bonelli, nel  bene e nel uff, che fatica, è stata davvero l’unica casa editrice di cui ha sempre comprato qualcosa anche nei periodi più bui in cui stavi abbandonando queste passioni. Certo che con Greystorm ti sei dato la mazzata sulle palle da solo però intanto sei sempre passato in edicola per non perdere l’allenamento. A Marzo o ad Aprile non hai ben capito quando uscirà una nuova serie dello stesso tipo di HellNoir scritta da Corrado Roi e Paola Barbato… beh a questo punto non vedi l’ora di leggerla.

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Ad ogni modo oggi andrà comunque ricordato perchè è la prima volta che quest’anno lei, si proprio lei, illuminerà questo blog con la sua magnificenza. Questa storia e lei si meritano a vicenda.

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Una piccola nota a margine. Il fumetto è uscito quasi in contemporanea con Morgan Lost che invece dopo il quarto numero, meh.. ti fa ancora sbavare per la colorazione ma per il resto boh..bah.. chi lo sa… ah caro Chiaverotti, mi incastrerai come con Brendon? Ti sei dato come obiettivo dodici numeri non di più.


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