Ho avuto modo di raccontare l’ultimo scatto fotografico di Helmut Newton nel primo numero del nostro Magazine (lo trovate qui). Oggi torno sul grandissimo fotografo tedesco, una scelta obbligata se si considera il clima caliente che abbiamo deciso di instaurare questa settimana.
Ma cosa distingue un grande fotografo da un vero maestro? Probabilmente, fra i vari elementi di valutazione, ne abbiamo uno che emerge preponderante: il fatto di aver segnato una svolta, che nel suo campo di esercizio le cose – dopo di lui – non siamo mai state come erano prima.
Newton – e Avedon con lui – ha senza alcun dubbio rivoluzionato il concetto di “fotografia di moda”, donandogli una connotazione che confina con l’erotismo e di cui ancora oggi vediamo gli effetti. Tra le moltissime immagini a supporto di questa tesi, ne ho scelta una (meglio, due) che esemplificano in maniera perfetta il concetto.
L’dea di Newton di creare dei veri e propri dittici di modelle vestite e nude per raccontare la moda a lui coeva ha origine nella cultura visuale del fotografo tedesco: non gli erano certamente ignote “Maja desnuda” e “Maja vestida”, due dipinti realizzati dal genio di Goya e che oggi possiamo ammirare al Prado di Madrid.
Riuscite a immaginare una provocazione più forte e divertente di questa? Newton, non scordiamolo, viveva di fotografia di moda, e mostrare il corpo femminile nella sua nudità e nella sua bellezza, raffrontandolo con quello coperto dai vestiti dello stilista, poteva anche non suscitare entusiasmo… E’ una decisione rivoluzionaria, una sorta di taglio netto con un passato fotografico prima solo descrittivo e successivamente allusivo. Newton non allude, decide di mostrare, e in questa svolta c’è molto della moderna cultura dell’immagine, piaccia o non piaccia.
Alfonso d’Agostino