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Help – possessione demoniaca all’indiana

Creato il 19 aprile 2011 da Soloparolesparse

Che Bollywood sia ormai la mecca del cinema è cosa risaputa, che però si fossero messi a fare anche horror discretamente degni di tal nome mi risulta nuovo.
E la novità è proprio questo Help firmato da Rajeev Virani.

Help – possessione demoniaca all’indiana

Pia torna col marito Vic nella casa in cui è nata, ma qui l’aspetta il ricordo drammatico della morte della sorella gemella Dia quando avevano sei anni, evento in seguito al quale anche la madre si suicidò dopo essere impazzita.
Il soggiorno è da subito reso difficile da fatti strani. Pia dice di vedere la sorella morta, ma ovviamente nessuno le crede.

Quantomeno fino a quando la cosa diventa innegabile e si contano un paio di morti.
A quel punto Vic cerca di capirci qualcosa e con l’aiuto di uno studioso di possessioni diaboliche prova a risalire all’origine della maledizione che sembra avvolgere la famiglia.

Help è un buon horror, con una storia sufficientemente interessante ed una realizzazione delle sequenze fatta invece molto bene.
L’indianità del film è sottotraccia e viene a galla solo nei due lunghissimi momenti cantati del film, cosa che evidentemente per il momento gli autori indidani proprio non riescono ad evitare (o sarà che piace tanto all’infinito pubblico locale?).

L’inizio è decisamente drammatico e ci porta dritti dritti nel mondo della follia in cui si svolgerà parte della vicenda.
Come detto l’intreccio è discreto ma sono le sequenze ad essere puro horror della specie più classica. Apparizioni, bambini affogati, occhi bianchi, artigli… e poi suoni sinistri e luci che vanno e vengono, urla di donne e sibili di spiriti.
Tutto quello che vi viene in mente ma fatto bene!

E le musiche aiutano a rendere il clima adatto, dei canti che ricordano da vicino i Karmina burana fanno sempre il loro effetto.

Help – possessione demoniaca all’indiana

Buona anche la parte in cui Vic cerca di risolvere l’enigma, ben ritmata e tenuta in piedi con maestria ed effetto, sale la tensione, capiamo che c’è qualcosa di nascosto, qualcosa che ci aspettiamo venga rivelato al più presto.
E qui viene fuori il problema più evidente, perchè pensare che buona parte del mistero sia da anni registrato sulla videocamera di famiglia fa un po’ cadere le braccia.

Ma Help si riprende per un finale davvero degno.

Mugdha Godse è splendida ma poco efficace dal punto di vista attoriale nella prima parte, diventa invece più credibile quando viene trasformata in una specie di mostro… i casi della vita!

Chiudo dicendovi che è curioso davvero seguire un film recitato in quella specie di inglese che si parla in quelle zone, fortemente mischiato con dialetti locali e lingue indiane…

In definitiva un horror abbastanza classico che non mancherà di soddisfare gli amanti

 


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