Sotto la pioggia di Helsinki, Fabrizio Donato si prende il titolo europeo del salto triplo con uno strepitoso 17.63 al primo tentativo. Nei 10000 Daniele Meucci è medaglia d’argento dietro il kenyano naturalizzato turco Arikan. L’Italia sale a quota tre podi.
Fabrizio Donato oro nel salto triplo, Daniele Meucci argento nei 10000. Due medaglie che unite al bronzo ottenuto ieri da Chiara Rosa nel getto del peso, completano la collezione azzurra di metalli in questo Campionato europeo di atletica di Helsinki. L’Italia è viva anche senza le sue stelle, anzi forse ne riscopre una. Deludono invece le staffette: fuori quattro su quattro e fa male soprattutto l’esclusione di quella veloce maschile, senza dubbio la più competitiva.
Da segnalere che con la prova da fenomeno di Donato nel triplo l’Italia ritrova una medaglia d’oro europea attesa 6 anni, dopo lo storico digiuno di Barcellona 2010.
FABRIZIO SHOW – A Londra 2012 per una medaglia, senza paure, senza dubbi. Se Fabrizio Donato dovesse conservare lo stato di forma visto qui ad Helsinki, fra un mesetto ci sarà da divertirsi davvero. Miglior prestazione al mondo dell’anno, aspettando i trials americani e tenendo in giusta considerazione quei 2,8 metri di vento a favore che marchiano il suo straordinario 17.63 come salto ventoso, e quindi fuori dalle statistiche classiche dell’atletica (sarebbe stato anche il nuovo record italiano).
LA GARA – Pronti via e l’ucraino El-Sheryf piazza un 17.28 che può mettere pressione al gruppo. Fabrizio Donato, unico ad essere andato sopra i 17 metri nelle qualificazioni, sembra non soffrirne: al primo tentativo arriva la zampata del campione, un 17.63 con troppo vento a favore per migliorare il record italiano (17.60 già suo, datato 2000), ma un salto che basta per ammazzare la gara ed ammattire gli avversari. La seconda prova è di dieci centimetri più corta, ma stavolta scompare il vento e allora si entra di diritto nelle graduatorie stagionali: 17.53 è la seconda prestazione dell’anno ex aequo, il successivo 17.49 è la conferma di uno stato di forma assoluto.
La gara è già chiusa, nessuno può impensierire questo Donato che allora prova a forzare cercando di arrivare al record italiano. Le condizioni però non sono delle migliori. Il vento si abbassa e la pedana bagnata non aiuta: arrivano un nullo e altre due misure inferiori, alla ricerca di soluzioni diverse. Dietro l’azzurro, El-Sheryf è secondo grazie al 17.28 d’esordio mentre nessun altro supera la soglia dei 17 metri. Bronzo al bielorusso Tsapik (16.97), con l’altro italiano Fabrizio Schembri decimo con 16.40.
10000 – Si conferma sul podio europeo della gara più lunga in pista Daniele Meucci, secondo nei 10000 metri dietro il turco Arikan, già medaglia di bronzo sui 5000. Passo lento e solito gioco tattico, la gara si infiamma solo agli ultimi giri e l’azzurro si gioca la volata fino in fondo dopo la beffa della mezza distanza (fuori dai primi tre per soli 6 centesimi). Stavolta va meglio, Meucci lotta sul rettilineo finale e chiude secondo in 28’22″73 battendo il russo Rybakov. Un passo avanti dopo il bronzo di due anni fa a Barcellona. Dodicesimo posto per Stefano La Rosa (29’02″53).
MATTINO – Eppure la giornata della doppia medaglia era iniziata malissimo per i colori azzurri con l’eliminazione in batteria della staffetta 4×100 maschile, che fu medaglia d’argento con record italiano agli ultimi Europei di Barcellona. Un’incertezza nel cambio fra Simone Collio e Emanuele di Gregorio metteva subito fuori gioco gli azzurri, privandoli di una possibile medaglia. Out anche le ragazze della staffetta veloce (decime in 43”90), mentre si qualificavano per la finale il giovane Claudio Stecchi nel salto con l’asta (5.55), il da poco italiano Abdellah Haidane nei 1500 (3’41”61) e Tamara Apostolico nel lancio del disco (56.95).
Avanti in semifinale anche i due azzurri nei 110 ostacoli: Emanuele Abate è terzo nella sua batteria con un 13”61 controllato, pass immediato senza ricorrere ai ripescaggi anche per Paolo Dal Molin in 13”68.
STAFFETTE KO – Dopo l’eliminazione delle due 4×100 nelle batterie-semifinali del mattino, arrivano alla sera le debacle delle due 4×400. Gli uomini chiudono al nono posto complessivo in 3’08″78 senza Marco Vistalli, fermo per il fastidio accusato ieri prima della finale individuale. Decimo posto per le donne, che sono solo seste nella propria batteria in 3’31″64.
IL RESTO - Nicola Vizzoni comincia bene con un 75.13 la finale del lancio del martello. La condizione di pedana bagnata non dispiace al capitano della nazionale italiana che però non ha il ritmo per un’intera serie da 6 lanci. Dopo il più 75, arrivano tre tentativi tutti di poco al di sotto di questa soglia, quindi un lancio corto annullato e un tentativo solo abbozzato in chiusura. Finisce quinto, mentre il titolo va all’ungherese Pars (79.72).
Sono addirittura due le azzurre nella finale dei 100 ostacoli, vinti dalla turca Yanit (12″81): Marzia Caravelli è sesta in 13″11, Micol Cattaneo chiude ottava in 13″16. Infine settimo posto per Diego Marani (21″26) nei 200. Oro all’olandese Martina (20″42).
Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)