Giunto in casa di Henning ,padre Alex, trafelato, lo mette a conoscenza subito della notizia ultima appresa grazie a Geronimo ,affinché ci si possa organizzare quanto prima e giungere, in questo modo, alla soluzione del mistero che ormai tormenta un po’ tutti.
E Henning lo rincuora, perché gli dice di aver conosciuto Zoe in altri tempi e che sa agevolmente come fare a rintracciarla.
Non c’è problema - aggiunge.
Di sera – continua Henning- se termina il suo turno di lavoro, possiamo incontrarla in quel locale nei pressi dell’ospedale,dove quasi sempre, prima del rientro a casa, si ferma per una birra.
Lui nutre , tuttavia, qualche dubbio intorno alla colpevolezza della donna.
Gustato un pezzo di pizza alle patate, amorevolmente preparata da Rosy , la sister di colore che accudisce casa, Henning e Alex si fermano in veranda a chiacchierare del più e del meno e lo fanno in attesa che si faccia l’ora.
E, intanto, il rovello è sempre il medesimo. E, poi, arriva la telefonata di Kurt Wallander, che dice di volersi aggiungere alla compagnia.
Infatti, in meno di un quarto d’ora, Kurt è al cottage di Henning. E i tre lasciano casa tutti assieme alla volta dell’ospedale cittadino.
Il locale,un mix tra osteria e night club, è proprio nella via adiacente all’ospedale ed è pieno di fumo e di odori di cucinato.
Si direbbe di pietanze fritte e molto speziate.
E un anziano sassofonista, in un angolo appartato, suona per suo conto un noto pezzo di musica jazz e improvvisa con discreto virtuosismo.
Altri avventori bevono e fumano : chi al banco, chi ai tavoli. E non sono pochi.
Liberatosi un tavolo i nostri uomini si accomodano in tutta fretta anche perché a disposizione non ce sono poi tanti.
Mentre gustano, centellinandolo, un cognac d’annata, offerto da quel lecchino del padrone, che tratta con riguardo i suoi ospiti, che ben conosce ecco, sulla porta, comparire la sagoma di Zoe.
E’ una donna alta, corpulenta, capelli biondo-giallastri ,di sicuro di un biondo non naturale, che con passo deciso si dirige al banco e , guardandosi intorno, prova, con la sicurezza di chi conosce da sempre l’ambiente, a scorgere un posto a sedere per sé ai tavoli.
Henning ,allora, si alza e le va incontro. Dopo alcuni secondi Zoe è seduta al tavolo dei tre.
E la conversazione s’avvia sul naturale. Cioè si parla del più e del meno, soprattutto di argomenti banali. Per esempio a quanto ammonta presumibilmente il numero dei turisti giunti in loco e le loro provenienze, età e ceto.
C’è tempo per i discorsi seri. La notte è lunga e il padrone del locale molto tollerante.
E le birre da scolare di certo non mancano.
Quando s’indaga, ci vuole pazienza. Lo sa Wallander. Lo sa padre Alex, abituato alle lunghe confessioni.
Un po’ meno, forse, lo sa Henning, che non manca comunque d’essere galante con la donna.
E che dopo l’assaggio di cognac, le ordina la sua birra preferita , naturalmente ben ghiacciata.
(continua...)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)