Magazine Diario personale

Henry Bataille.

Da Silvy56
Henry Bataille.
I ricordi sono camere senza serratura, camere vuote in cui non si osa più entrare perché un tempo vi morirono vecchi parenti. Si vive nella casa di queste camere chiuse… Si sa che ci sono, com’è loro costume; si tratta della camera azzurra, e poi della camera rosa… La casa si riempie così di solitudine e continuiamo a viverci sorridendo… Quando vuole lo accolgo, il ricordo che passa, gli dico: "Mettiti lì… tornerò a vederti…" Lo so definitivamente che è ben sistemato, ma talvolta dimentico di tornare a vederlo. Ce n’è molti così, nella vecchia dimora. Ormai son rassegnati a essere dimenticati, e se non vengo stasera, oppure adesso,non siate esigenti con il mio cuore come con la vita… So che dormono là, dietro le pareti, andare a riconoscerli, più non mi serve; vedo le loro piccole finestre dalla strada, e sarà così fino a che ne morremo. Tuttavia sento talvolta, nell’ombre quotidiane, non so qual fredda angoscia, un certo brivido, e non capisco donde vengano, questi dolori, e procedo… Orbene, ogni volta, un lutto succede. Un turbamento è un segreto venuto ad avvertirci che è morto un ricordo, oppur che se n’è andato… Non si distingue bene quale sia, quel ricordo, perché si è tanto vecchi, non ci si ricorda affatto… Eppure sento palpebre che si chiudono in me. (Henry Bataille) foto di Silvana Marini

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