Herbettator è un racconto che ho scritto nel 1989 (avevo quindi sedici anni) ed è rimasto incompiuto da allora. Questo che segue non è però il manoscritto, che non ho ancora trovato, ma l’inizio della trascrizione che avevo iniziato a fare qualche anno fa. L’originale mi ha seguito per tutti questi anni ma al momento di volerlo riprendere in mano pare abbia deciso di non farsi trovare. Qualcuno vicino a me dice che forse è giusto così. era un quadernetto con in copertina la locandina di Casablanca, il film con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman e lo portavo sempre con me, sull’autobus nell’andare all’alberghiera, durante le lezioni, sopratutto quelle di matematica e amministrazione (forse è per quello che come amministratore non sono granché), in sala d’aspetto dal dottore e per quanto ricordo, anche davanti alla televisione mentre guardavo qualche film splatter. Quando ho scritto questa ‘vicenda’ ricordo bene l’esigenza sfrenata di buttare su carta tutto quello che mi veniva in mente, come mi veniva in mente, senza rileggere al momento di aggiungere un passo e senza preoccuparmi della grammatica. Anzi, è così che lo volevo, improbabile, illeggibile, inqualificabile. I personaggi che partecipano sono numerosi e bene o male li ho linkati tutti per chi non ne conoscesse qualcuno e la stessa cosa ho fatto con i luoghi della mia città. Purtroppo mancano diverse pagine ma se un giorno riappariranno (cosa che trovo improbabile visto che ho messo a soqquadro casa mia e quella dei miei genitori) aggiornerò la storia, sicuramente. Questo manoscritto mi riporta la memoria ad un periodo fantastico, unico, per queste caratteristiche, non ultima l’avere sedici anni. Il momento più leggero della mia vita, quando ancora non ero entrato nell’oscuro e a me sconosciuto mondo del lavoro o in quel mondo parallelo che è il servizio militare. E ancora, per ultimo ma non necessariamente in ordine di tempo, il labirintico pianeta sentimentale.
Il tutto è dedicato a Luca, un grande amico che ha passato con me proprio quel periodo di horror e fantasia nei corridoi di scuola, nelle vie della città e alle varie fermate dell’autobus. (mentre scrivo mi accorgo di aver passato un sacco di tempo ad aspettare autobus). Forse un giorno deciderò di continuare e finire la storia di Herbetta, anche se purtroppo credo di aver perso quello stile e rischierei di rovinare tutto scrivendo una cosa seria camuffata da non-sense.
Beh, smetto perché rischio di scrivere un’introduzione più lunga del racconto.
Cheers.
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Un uomo dovrebbe sempre conoscere i suoi limiti. (Clint Eastwood)
NON SI SA IN QUALE PERIODO…..Herbetta cammina nella road two con Kelly, un pezzo di fica, la sua ragazza, quando arrivano a casa Herbetta la porta nel suo laboratorio per farle vedere un esperimento. Far bere l’urina di Ruggieri ad un gatto. Il gatto, appena bevuta l’urina blu ha cominciato a balzare sui muri della stanza. Poi aggredisce Kelly, allora Herby prende lo spacca ossa e comincia a colpire il felino sulla schiena. Gliela spezza appena-appena ma per Kelly non c’è più niente da fare.(Era più brutta di Sophie Marceau). Gli uscivano le Maggots dalle olane, dal naso e dagli eyes. Arriva un amico poliziotto di Herby, un certo Wes Craven, per sapere dell’accaduto ma Herby impazzito gli pianta una coltellata nella fronte e scappa. Passati dei giorni un pò bui il doc vuole fare altri esperimenti e vuol provare a uccidere tutti i gatti e i cani che esistono al mondo. Ci riesce, andando in aereo ed emanando, con l’aiuto di Dacosy, uno spermicida omicida incredibile e superabile. Muoiono tutti meno un cane e un gatto rifugiatisi in due cassonetti. Herby li vorrebbe conoscere ma loro non si vogliono far vedere. Alla fine fanno amicizia e viaggerando sempre insieme tra loro, con loro, per loro, su loro, in loro e sotto loro.(ma non sopra loro) Vanno in pulmino sulla C iacp che si ferma a Chiesanuova e quindi devono farsela a piedi fino alla scuola.
C’è una vecchia che rompe sul pulmino, allora Herby alza la sua felpa e sotto c’è Eddie, il mostro degli Iron Maiden. La vecchia prende un colpo e muore sul colpo. Vanno alla noce. E poi tornano a casa. A casa, Herb si accende un sigaro, si siede sul divano e si rilassa guardando Rome Adventure.
Arriva sera e riceve una telefonata. Sono le 23:23:23.23 (sono le ore ventitrè, ventitrè minuti, ventitrè secondi e ventitrè centesimi). È Dylan Dog, suo grande nemico.
DD: Ho bisogno di aiuto, sto crepando!
H: Cazzi tuoi, perché lo chiedi a me?
DD: Perché sei il mio diretto nemico.
H: Ma va affanculo. E mette giù la cornetta.
Allora Dylan corre subito a casa di Herby convinto di trovarlo e ucciderlo ma non lo trova. Per forza, è uscito con la sua amica Barbarella e tornerà alle 13:13:13:13 etc etc. Lo aspetta dietro la porta con la mannaia in mano. La porta si apre, lui allunga la mannaia e chi uccide? È ovvio. Uccide Barbarella. Allora Herb tira fuori un coltello e buca il fegato di Dylan e poi gli occhi e Dog muore.
La mattina presto prende l’H1 e il conducente è un tipo strano col cappello nero e un impermeabile scuro. Ad un cero punto cambia strada e va nei campi, allora Herby, capita la trappola, rompe il vetro dietro ed esce lasciando una bomba. Ad un certo punto il pulmino si ferma e si chiudono porte e finestrini, l’autista, dopo aver cercato tra i sedili, scoppia con tutto il pulmino. Chi era? Freddy di Nightmare. Va in città con una bicicletta rubata ad un crossista in Maddalena. Deve compare un disco da ascoltare al contrario. Gli suggeriscono un disco Heavy Metal. Allora ne compra uno dell’Equipe 84(che sembra il nome di un Brandy). Va a casa, lo ascolta al contrario ed esce il messaggio:
HERBETTA, TU PRIMA O POI MORIRAI, NON SO COME MA MORIRAI. VEDRAI, FARAI UNA BRUTTA FINE.
Per cercare aiuto chiama un suo amico, Jason Voorhees. Si trovano su corso Zanardelli e Herb gli racconta tutto. Jason gli propone di scappare in Australia perché quella gente non scherza. Tra loro c’è anche Leatherface, il segatore di teste, gambe e braccia. Ma Herby li vuole affrontare tutti, a costo di decedere per sempre come un topo che puzza. Ma quando sono ancora sul corso, qualcuno gli spara e gli perfora lo stomaco. Jason lo riporta a casa e gli tappa il buco con un tappo di sughero. E insiste: Ti conviene scappare, hai visto che succede? Herby ride di brutto fino a farsi scoppiare il tappo. Partiremo insieme, ok?
Jason dovette rimettere il tappo. Poi pian piano si cicatrizzò.
(FINE PRIMA PARTE)