Hercules-Il guerriero
di Brett Ratner
con Dwayne Johnson,
fantasy, avventura, mitologico
Usa, 2014
durata,
Quando si dice che l’abito non fa il
monaco non si può fare a meno di
pensare che il detto calzi a pennello per un tipo come Dwayne Johnson,
al secolo “The Rock”, attore da
action comedy che, a dispetto
del corpo monolitico e il fisico da culturista dimostra a ogni uscita di
possedere una gamma di sfumature e tonalità interpretative che smussano
in parte la monotonia della sua figura scenica. Nel caso di “Hercules
il guerriero” la trasformazione prosegue grazie all’aiuto di di un
regista come Brett Ratner, naturalmente portato ad annacquare il
machismo hollywoodiano con ricche dosi di sorrisi e buon umore.
Una
formula che Ratner decide di adottare anche in questo film,
sconfessando in parte la tendenza di un genere – fantasy mitologico- che
dopo "300" ha visto salire in maniera esponenziale il tasso di virilità
dei suoi protagonisti, letteralmente posseduti da un hybris di muscoli e
testosterone. Fin dalla prima scena infatti il tono del film lascia
intendere di non prendersi troppo sul serio, trasformando il tentativo
d'assassinio del protagonista ancora in fasce in una scena di
divertimento infantile, con il piccolo Ercole intento a sballottare come
giocattoli i serpenti che lo dovevano uccidere.Oppure quando, dopo aver
alimentato la leggenda del figlio di Giove con sequenze tratte dalle
sue celebri fatiche, si prende gioco della nobiltà di quel mito
sostituendolo con l'egoismo mercenario di un personaggio rimodellato
sulle caratteristiche di un soldato di ventura. Naturalmente l'Ercole di
Ratner non tarderà a tirar fuori cuore e sentimenti, soffocati dal
dolore di un tragico passato, ma questo senza rinunciare al doppio
registro, drammatico e da commedia, che caratterizza il film.
Memore
della lezione dei supereroi marvel (X-Men-Conflitto finale) Ratner
mette in campo i codici del genere, con il protagonista folgorato sulla
via di Damasco, e pronto ad accettare le responsabilità di un ruolo,
quello del Salvatore, poco prima rinnegato. Senza dimenticare il
dispositivo di presa di coscienza che anche nel caso di “Hercules”
costituisce un serbatoio di spettacolarità pronta a manifestarsi con
largo impiego di magie sonore e visuali. Ma più di quelli a rendere
efficace il prodotto sono la simpatia di Johnson e della sua banda di
amici, e la capacità di saper costruire un intrattenimento che non è
solo preludio di violenza e ammazzamenti.