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Hercules – il guerriero

Creato il 23 agosto 2014 da Arpio

herculesIl 2014 pare essere l’anno del figlio di Zeus. Da gennaio, infatti, questo è il secondo film uscito con protagonista Hercules (o Ercole se vogliamo fare gli italiani fino alla fine), l’uomo più forte del mondo e figlio di Zeus. Anche se nel nostro cuore esisterà sempre e solo un Hercules che risponde al nome di Kevin Sorbo, le major cinematografiche ce la stanno mettendo tutta per abbattere quel mito. Il primo film uscito quest’anno (Hercules – la leggenda ha inizio) era uno dei maggiori obbrobri che potesse essere prodotto, lanciatissimo a vincere il premio come peggior film del 2014. In questa seconda pellicola, invece, troviamo qualche sprazzo di originalità, anche se affidare la parte di protagonista a Dwayne Johnson (aka The Rock) di certo non ha aiutato nella sua buona riuscita. Confrontandolo però con il film uscito a febbraio, questo nuovo Hercules sembra quasi un capolavoro, anche se alla fine dei giochi rimane nella mediocrità di un action movie molto blando.

Hercules e il suo seguito sono mercenari al servizio dei vari Re della Grecia, vanno dove c’è bisogno e sconfiggono i cattivi. Al loro seguito c’è anche Iolao (anche di Iolao ne esiste solo uno, però) cantore delle 12 fatiche di Ercole, con il compito di spaventare il nemico ed elogiare le doti del guerriero. Il gruppo viene ingaggiato da Re Cotys della Tracia per sconfiggere un esercito di ribelli, all’apparenza composto da demoni e centauri, che perseguita le sue terre. Sotto però ci sarà molto di più di quanto detto all’inizio ed Hercules dovrà decidere da che parte schierarsi.

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Oltre la semplice trama del film, la pellicola è completamente incentrata sulla domanda “Hercules: uomo o mito?”. Quello che ci viene presentato, infatti, è un uomo mortale, come tutti gli altri, che grazie alle sue gesta e al nipote Iolao che le “pompa” a dismisura è creduto da tutti un semi-dio. Hercules usa questa sua nomea per intimidire gli avversari, pur sapendo di essere in realtà un uomo come gli altri. Cade quindi il mito per fare spazio all’uomo e qui si ritrova tutta l’originalità del film, che smonta letteralmente le 12 fatiche e ci invita a riflettere sul potere del passaparola nell’epoca in cui era l’unica forma di comunicazione esistente. Pur non essendo un semi-dio, però, Hercules fa cose veramente al di sopra della forza umana, come lanciare la gente a 10 metri con una mano sola…vabbè che sei forte, ma la fisica è un’altra cosa. Nel finale, inoltre, la pellicola perde un po’ di concretezza e ci lascia pensare che forse Hercules è veramente un semi-dio…o forse no…o magari sì…boh.
Il cast del film non è eccelso, tolto un ottimo John Hurt nella parte di Re Cotys e un bravo Rufus Sewell (Dark City) in quella del compagno Autolicus. L’inespressivo Joseph Fiennes (fratello minore di Ralph) fa il suo sporco lavoro nella parte di Re Euristeo, ma per il resto non se ne salva uno. Bret Ratner alla regia fa quello che sa fare meglio: il mediocre, niente di più e niente di meno.
Non c’erano grandissime aspettative verso questo ennesimo film su Hercules, quindi la pellicola si becca una sufficienza come previsto dai suoi ideatori. Un’oretta e mezza di cazzotti e colpi di clava (Hercules combatte con una clava…non so perché) che fanno il loro lavoro, intrattenere fin dove possibile.



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