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Era, madre degli dei, per ucciderlo. A quell'impresa seguirono le dodici fatiche, che resero il suo personaggio ancora più importante e venerato in tutta la Grecia: scacciato da Atene dopo essere
stato accusato ingiustamente dell'omicidio di sua moglie e delle sue due figlie, Hercules viaggia attraverso l'Ellade insieme ad un gruppo di inseparabili amici e guerrieri, accanto ai quali combatte come un mercenario.
Quando il gruppo si dirige in Tracia per aiutare il re a sedare una rivolta, finiscono per essere messe alla prova la fede stessa dell'eroe e la capacità di assumere il ruolo che suo padre - chiunque fosse, Zeus o no - avrebbe voluto per lui.
Qui al Saloon, è cosa nota, ogni tamarrata che si rispetti è decisamente ben accolta dal sottoscritto, specialmente se porta in dono, oltre ad un bagaglio di botte e fracassonate, anche qualche interprete d'eccezione dell'action come il sempre più gonfio e gigantesco The Rock, eroe del wrestling fine anni novanta/inizio anni zero - con qualche comparsata in tempi più recenti - al quale un appassionato di sport entertaiment come il sottoscritto non può non voler bene.
Benchè mi aspettassi di incrociare il cammino di una vera e propria schifezzona record, da mesi attendevo l'uscita dell'Hercules targato Dwayne Johnson - vero nome del già citato The Rock -, sopportando il pur non così brutto come avrei pensato alla vigilia della visione Hercules - La leggenda ha inizio con Kellan Lutz di qualche mese fa e preparandomi agli sfracelli che l'ex wrestler avrebbe compiuto nei panni del leggendario semidio greco.
Per quanto la stanchezza l'abbia fatta da padrona e, di fatto, abbia comunque accettato bonariamente tutti i limiti del lavoro di Brett Ratner, devo ammettere che questo Hercules - Il guerriero finisce per
essere davvero, davvero trash, e seppur non in grado di raggiungere i bassissimi livelli del recente Transformers 4 - quantomeno nella durata - pronto a diventare uno dei bersagli preferiti di tutti i non
avvezzi al genere della stagione, tanto da finire per avvincere perfino il sottoscritto così poco da costringere gli occupanti di casa Ford a terminare la visione in due serate, e sempre con la palpebra
parecchio pesante.
Una cosa imperdonabile, questa, per un giocattolone action che ricorda i peplum dei tempi andati e dal minutaggio limitato, che finisce quasi per essere peggiore del parruccone sbattuto sulla testa pelata di The Rock neanche fosse un Nicholas Cage qualunque pronto a girare un nuovo Ghost Rider: trama esilissima, sceneggiatura e dialoghi al limite del ridicolo, personaggi cambiati da una scena all'altra - clamoroso il caso del re interpretato da John Hurt, passato dall'essere un vecchio inoffensivo difeso da Hercules ed i suoi ad un tiranno senza cuore pronto a fare secco perfino il suo stesso nipote ancora bambino -, combattimenti ed approccio senza una vera direzione: perfino l'unica idea interessante della pellicola, ovvero far passare Hercules per un guerriero di impareggiabile abilità che sfrutta con l'inganno la sua fama di semidio grazie ai racconti dei suoi compagni e a trucchi del mestiere viene accantonata e persa per strada liberando il più classico finale da supereroe spaccaculi senza ritegno alcuno che finisce per non tenere conto di quanto di buono poteva essere stato seminato nella prima parte del film.
Un peccato, perchè una sorta di "grande inganno" avrebbe regalato spessore al protagonista così come al suo gruppo, e forse avrebbe permesso al pubblico di dimenticare anche cose terribili come l'agghiacciante interpretazione di Joseph Fiennes, che si conferma la pecora nera della sua famiglia in termini di qualità artistiche - e non che ce ne fosse bisogno -.
In tutto questo, e tra un blackout da sonno da divano e l'altro, tutto sommato non sono comunque riuscito a volere male a questa roba, che almeno non mostra la spocchia che in altre occasioni - come fu per il terribile Scontro tra titani, per rimanere in tema Antica Grecia - avevano cercato di sfoderare blockbuster estivi più che dimenticabili di questa risma: in fondo, la durata non è un ostacolo - un'ora e mezza scarsa -, le scene di battaglia rendono la pillola meno amara - soprattutto quella che vede Hercules ed i suoi opposti agli uomini dal look zombie più o meno a metà pellicola - e il buon Dwayne resta sempre il buon Dwayne, nonostante il telo mare peloso che hanno deciso di lasciargli in testa - e non parlo della pelle di leone, sia chiaro -.
Se non siete della parrocchia action, comunque, risparmiatevi la visione senza troppi timori: rischiereste di assistere ad uno spettacolo che segnerebbe inevitabilmente la condanna del genere per i
non avvezzi.
In fondo, per quanto solo una, e non dodici, questo Hercules - Il guerriero, è stato una vera fatica perfino per un vero tamarro come me.
MrFord
"'Cos I'm strong enough
to live without you
strong enough and I quit crying
long enough now I'm strong enough
to know you gotta go."
Cher - "Strong enough" -
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