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HERCULES – LA LEGGENDA HA INIZIO (The Legend of Hercules)

Creato il 08 febbraio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

50259Epic Fail vol.2

Echi da gladiatore per il semidio che non rincorre l’Olimpo, ma l’amore che strappa l’anima.

Con lo scopo di mettere fine al regime tirannico di re Anfitrione, la regina Alcmena partorisce Hercules, il cui vero padre è Zeus. Cresciuto ignaro della sua procreazione semi-divina, il principe si innamora intensamente di Ebe, principessa di Creta, promessa sposa del fratello Ificle. Di conseguenza Hercules verrà (con l’inganno) esiliato.

Ormai ci si ripete a più riprese: gli americani e la mitologia greca non vanno molto d’accordo. Anzi l’impressione è che i tentativi sgangherati siano all’ordine del giorno e che la voglia di reinventare e rendere gli eroi mitologici uomini dall’animo generoso e dalla battuta a effetto sia infinita. Hercules – La leggenda ha inizio (The Legend of Hercules, 2014) non è da meno e si incanala perfettamente nel genere trash-epico, che ha mietuto vittime illustri (Perseo, Teseo, Zeus e Poseidone) senza lasciare via di scampo. La pellicola diretta da Harlin è intrattenimento puerile e verboso, ma a quanto pare non basta. Perché l’ispirazione (e scopiazzatura) è talmente evidente da far gridare allo scandalo. Difatti non si può soprassedere e non notare che Harlin ha pescato a piene mani da Il gladiatore (Gladiator, 2000) di Ridley Scott. Le vicende e l’ambientazione si assomigliano (Hercules si trasforma rapidamente in un Massimo Decimo Meridio della Grecia antica), c’è la presenza del tiranno (il “patrigno” Anfitrione), mentre la storia d’amore fa da corollario a momenti di distensione prima della vendetta. Tuttavia il problema è un altro, perché nel momento in cui Hercules incarna la figura di un mitologico Robin Hood si rasenta il ridicolo.

Divertissement dalla fotografia satura e velatamente fumettistica (in stile 300, ma priva di addominali scolpiti, “ululati” da battaglia e copioso sangue), HerculesLa leggenda ha inizio ostenta un cast di bassa lega, un montaggio approssimativo e una costruzione narrativa irritante. Un prodotto insignificante, che non ha l’ambizione, e il coraggio, di prendere le distanze dai suoi deludenti predecessori, cercando di adattare (e modellare) personaggi riconoscibili dal grande pubblico in un’ambientazione superficiale e mal curata.

Uscita al cinema: 30 gennaio 2014

Voto: *


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