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Hereafter

Da In Central Perk @InCentralPerk
E' già Ieri. -2010-
Una delle regole d’oro del cinema è: conquista il pubblico nei primi 3 minuti, da lì si decreterà il tuo successo.
Clint Eastwood sembra conoscere bene questa regola e riesce a catturare, emozionare e sorprendere con un inizio film sorprendente .
L’instancabile ottantenne prosegue la sua esplorazione nell’animo umano e racconta dopo il successo di Gran Torino, l’esperienza che la morte lascia a chi rimane.
Tre storie che si intrecciano, tre vicende umane che con la morte sono costrette a convivere e fare i conti.
Marie è una famosa giornalista francese scampata dallo tsunami del 2004. Esperienza che la cambia, che porta mutamenti importanti nella sua vita affettiva e lavorativa, e che la costringerà ad indagare e a scrivere sulla verità scomoda e silenziosa dell’aldilà e della sua esistenza.
Marcus è un bambino che ha imparato presto a cavarsela nella vita, la madre è una tossicodipendente poco intenzionata a smettere, il fratello, James, maggiore (ma solo di 12 minuti) che lo protegge ma che muore tragicamente abbandonandolo ad un destino di servizi sociali e solitudine. Da qui parte la sua ricerca per ristabilire un contatto con James, attraverso medium e ciarlatani, per avere conforto e coraggio.
Infine c’è George, un medium che possiede davvero il dono di entrare in contatto con i defunti e che, dopo esser stato sfruttato dal fratello, ritiene questo suo dono una condanna e cerca, vanamente, un equilibrio e la normalità.
Parigi, Londra, San Francisco, tre vite e tre mondi che si intrecciano e che s’incroceranno per cambiare e migliorare, tre vite segnate dalla morte, dalla sua esperienza, dall’essere rimasti e dalla voglia di andare avanti. Perché una vita basata sulla morte non è vita.
Clint si dimostra con questo lavoro il saggio artigiano che fin dal lontano 1971, anno della sua prima regia, è stato. Ogni dettaglio è studiato alla perfezione, inquadrature e movimenti di macchina magistrali, il film scorre così con un ritmo lento ma coinvolgente che portano però ad un finale forse un po’ troppo frettoloso e non così encomiabile. Meno forte di altri suoi lavori, meno sentito (non a caso il film gli è arrivato fra le mani dopo essere passato in in quelle di diversi produttori) e forse anche un po’ meno personale.
Hereafter
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