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Hereafter

Creato il 25 gennaio 2011 da Leragazze

Hereafter

Con Hereafter Clint Eastwood ci propone una riflessione ben confezionata su quel che potrebbe esserci dopo la morte. Lo fa seguendo il dipanarsi delle storie di tre personaggi che vivono in tre città diverse, Parigi, Londra e San Francisco.

Marie (Cecile De France) è una giornalista francese di successo che ha un’esperienza di morte e ritorno alla vita durante lo tsunami indonesiano del 2004. Marcus e Jason (Frankie e George McLaren) sono due ragazzini gemelli, figli di una madre tossicodipendente. George (Matt Damon) è un uomo che possiede quel che gli altri considerano il “dono” di poter comunicare coi morti, ma che ha smesso di fare il sensitivo perché “una vita sempre a contatto con la morte che vita è?”. E non solo con la morte, ma anche con il tormento e la disperazione di chi ha perso una persona cara e cerca la consolazione nel dialogo con l’aldilà.

Le loro vicende, e non anticipo nulla perché è chiarissimo fin dall’principio, li porteranno all’incontro finale a Londra.

Guardando il film ho sentito nell’aria il tocco di Lelouch, il regista francese autore di moltissime pellicole. Mi è tornato alla mente Tutta una vita, ve lo ricordate? Anche lì si seguono diverse storie, ciascun personaggio ha le proprie vicissitudini e tutto quel che accade li conduce a incontrarsi nel finale. Non sarà un caso, ipotizzo, che la scienziata che fornisce i dati a Marie è interpretata da Marthe Keller che è proprio la protagonista di Tutta una vita. Come se Hereafter offrisse un omaggio nascosto al maestro francese.

È un film sulla morte, ma anche sulla solitudine non solo causata da un lutto, ma anche dall’impossibilità di instaurare relazioni sociali e sentimentali.

Due ore e più che scorrono via rapide, senza momenti di noia. Bravi tutti gli interpreti, anche i giovanissimi McLaren. Bella e adeguata agli avvenimenti la colonna sonora, come al solito scritta dallo stesso Clint Eastwood.



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