Questo lp comprende sei brani originariamente distribuiti in due cassette uscite nel 2011, poi ripresi e rimasterizzati in occasione del debutto per Gilead Media. Lo stile degli Hexer si può facilmente riassumere in un binomio che comprende i risvolti glaciali del black metal scandinavo coniugati alla forza motrice del thrash old school, una miscela efficace nella sua immediatezza, che si muove dentro dinamiche lo-fi e gioca tutto sul vivido contrasto tra bianco e nero (come suggerito anche dall’artwork). Il gruppo si dimostra pesantemente influenzato dalla tradizione norvegese della second wave, tanto nei suoni quanto nel reparto strumentale, e riesce inoltre a rievocare con gran facilità l’atmosfera cruda tipica di quel preciso periodo senza scivolare nella spudorata emulazione dei soliti grandi nomi. Merito del songwriting ragionato e per nulla pretenzioso, capace di muoversi su territori fin troppo conosciuti in maniera piuttosto convincente, anche se si ritrova a soffrire dello stesso carattere derivativo che di solito affligge chiunque tenti di approcciarsi al genere. Nel complesso dunque si tratta di un lavoro che forse non riesce a imprimere un segno profondo, ma in ogni caso qualcosa di piacevole che si lascia ascoltare senza tanti problemi.
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