Questo film muto, poco noto, meriterebbe in realtà un posto di rilievo nella storia del cinema per la sua incredibile modernità e i temi trattati. Sebbene si noti una certa influenza di Metropolis, infatti, High Treason possiede tanti punti di innovazione interessanti per il genere che si ritroveranno in tante produzioni successive. Il film venne rilasciato in versione muta e sonora, ma solo la prima è sopravvissuta. Si tratta per altro di uno dei primissimi film sonori di produzione britannica.
Nel lontano 1940 (data in seguito cambiata nel 1950) il mondo è diviso in due fazioni: quella Atlantica e quella Europea. Una scaramuccia di frontiera sembrerebbe dare i presupposti per uno scoppio della guerra tra le due fazioni. Michael Deane (Jameson Thomas), membro dell’esercito, e Evelyn Seymour (Benita Hume), figlia del Dr. Seymour (Humberston Wright) il promotore del partito della pace, sebbene innamorati si ritrovano divisi ideologicamente da questo terribile avvenimento. Quando la situazione sembra precipitare il Dr. Seymour, andando contro tutti i suoi principi, uccide il Presidente della fazione europeista (Basil Gill) al fine di scongiurare la guerra Stephen Deane. Scampata la guerra egli non potrà però scampare al processo…
Il film presenta tantissimi punti di interesse. High Treason si presenta infatti come un film pacifista che illumina una situazione di paura per lo scoppio di un nuovo conflitto internazionale ancora più terribile della Prima Guerra Mondiale. A terrorizzare la popolazione brittanica, come abbiamo visto già con The Airship Destroyer di Walter Booth (1909), è l’incubo di un attacco aereo che, grazie alle nuove tecnologie, diventa ora ancora più plausibile di prima. Da notare, inoltre, come la situazione instauratasi tra le due fazioni ricordi molto da vicino la Guerra Fredda che ci sarà poi a seguito del secondo conflitto mondiale. Ancora una volta la fantasia si ritrova a precedere la realtà. Ma forse ancora più interessante è la lucidità con cui si è messo in evidenza il ruolo di coloro che, noncuranti della perdita di vite umane, lucrano sulle guerre e la morte di persone innocenti. Queste persone vengono qui rappresentate come un gruppo di uomini più o meno loschi che non esitano a inscenare attentati pur di indirizzare l’opinione pubblica a favore di una guerra. Proprio i mezzi di informazione (tra televisori futuristici e tanto altro) hanno un ruolo di rilievo in questa vicenda, a conferma della grande profondità della visione globale degli sceneggiatori e del regista, quasi a prefigurare quello che accadrà (e stava accadendo) nei paesi governati da regimi totalitari. Ultima cosa da sottolineare è la presenza di scene abbastanza libertine per l’epoca, una fra tutte quella della doccia di Evelyn nella prima parte del film. Nel complesso la regia è ben curata così come la fotografia, ottima la prova degli attori protagonisti che riescono nel difficile intento di lasciare lo spettatore incollato al teleschermo.
Un film assolutamente da vedere e da riscoprire. Nella speranza che venga presto proposto nella sua versione restaurata (del 1998 patrocinata dalla Cinémathèque de Toulouse) in DVD vi lascio con un piccolo estratto tratto dalla prima parte del film (purtroppo privo di colonna sonora). Buona visione!
Curiosità: Maurice Elvey, regista dalla lunga carriera, è ricordato per essere il regista di una delle prime serie dedicate a Sherlock Holmes in cui l’investigatore di Baker Street era interpretato da Ellie Norwood.