Il folletto gallese era già in Australia per motivi di lavoro (è uno dei commentatori della serie dei British & Irish Lions) e dopo la chiamata ha voluto fugare qualsiasi indiscrezione sul suo stato fisico: ha salutato la nazionale nel 2011, dopo la Coppa del Mondo, aveva anche messo in conto di appendere definitivamente le scarpette al chiodo al termine della stagione 2011/12, ma ha quindi cambiato idea dopo un'offerta arrivata dal Giappone da parte del Mitsubishi Dynaboars. Nulla di particolare da segnalare, la notizia dal Sol Levante che ha provocato più clamore tra i gallesi negli ultimi due anni è arrivata sabato all'alba, con la sconfitta per mano della nazionale giapponese nel secondo incontro della serie per 23-8. Gatland ha messo ordine: "Abbiamo detto che avevamo bisogno di Shane per una partita. Abbiamo parlato con lui e il piano è che arrivi lunedì, si alleni, giochi il martedì e quindi lasci la squadra il mercoledì. Era assolutamente contento". A contattarlo direttamente è stata la spalla destra del manager neozelandese, Rob Howley: "Sul campo darò il 100%", ha risposto Williams dopo aver smaltito lentamente l'emozione.
Lions: 15 R Kearney; 14 C Wade, 13 B Barritt, 12 B Twelvetrees, 11 S Williams; 10 S Hogg, 9 B Youngs; 1 R Grant, 2 R Best (capt), 3 M Stevens, 4 I Evans, 5 R Gray, 6 S O'Brien, 7 J Tipuric, 8 T Faletau.
Replacements: 16 R Hibbard, 17 A Corbisiero, 18 D Cole, 19 G Parling, 20 D Lydiate, 21 C Murray, 22 O Farrell, 23 S Zebo.
Domani quindi Stuart Hogg sarà riproposto come apertura (già accaduto contro il Combined Country XV), mentre Owen Farrell sarà in panchina. Entrano in gioco anche Christian Wade e Billy Twelvetrees, arrivati dall'Inghilterra di Stuart Lancaster (che nel frattempo ha superato per 51-26 l'Argentina nel secondo Test Match della serie, portandosi sul 2-0) e per l'occasione i gradi di capitano passano a Rory Best, aggregatosi dopo l'espulsione di Dylan Hartley nella finale di Premiership. In prima linea con lui anche il pilone scozzese Ryan Grant, altro membro del gruppo che si è aggiunto in seguito, dopo l'infortunio a Gethin Jenkins (per chiudere la lista, c'è Alex Corbisiero in panchina). Occhi puntati su Rob Kearney: l'estremo irlandese finalmente parte dal primo minuto, pare sia fit to play e aver smaltito i fastidi fisici. Il triangolo allargato dei Lions ha comunque già un punto fisso che si chiama Leigh Halfpenny, autore di due mete contro i Waratahs e ipotizzabile pure come ala, aprendo così la strada all'idea che Gatland possa avvalersi di un doppio estremo in uno dei tre incontri con gli australiani.
Non solo Halfpenny (pensare che il ragazzo prima del 2011 era finito in un tunnel di infortuni che ne stavano compromettendo la carriera...), perché dal match dello scorso week-end sono emersi altri nomi chiave. Tipo quello di Jonathan Davies, il secondo centro che è andato a nozze con Jonny Sexton in fatto di timing e intesa - aprendo la via alle marcature di Halfpenny e da notare soprattutto come è nata la prima meta, firmata proprio da Sexton. Se quindi Brian O'Driscoll non è considerato come titolare nel ruolo di outside centre per la serie, lo staff dei Lions può dormire sonni tranquilli con Davies, abile a tagliare in mezzo al campo e a fare da sponda lungo la linea laterale. Abilità che già conoscevamo e che risaltano ancor meglio in questa estate. Quanto alla mischia, quando il gioco si fa duro Paul O'Connell sente l'odore del sangue: in coppia con Alun Wyn Jones ha compiuto un ottimo lavoro tanto in rimessa quanto nel gioco aperto, mentre Jones all'ultimo minuto è andato a recuperare l'ovale sotto i propri pali come solo i migliori fetcher sanno fare. Ciò detto, ecco che proprio Sexton pare aver preso il ritmo giusto e sempre tra lo staff tecnico dei leoni si incrociano le dita perché non resti bloccato da qualche contraccolpo fisico, leit motiv nella stagione dell'apertura irlandese.
Manca poco, ormai: sale la curiosità per vedere il XV che Gatland schiererà sabato prossimo. Certo, a dare un'occhiata ai non convocati per l'impegno con i Brumbies, ci si può fare un'idea. Tranne che per la back row, dove la competizione è altissima per gli ultimi due posti in palio: quello di open side flanker lo giudichiamo già preso da Sam Warburton, se non altro perché è il capitano designato.