E visto che si fanno anche le dediche, che se non ci fosse un pensiero per gli altri saremmo degli antropo-egoisti e anche molto centrici. Visto che ve ne avevo già parlato e recentemente nell’universo WordPress ho trovato un blog di un’amante della musica antica che l’ha esaltata e consigliata anche alle donne incinta come musicoterapia. Che ho trovato interessante perché consiglia di cantarla e di goderne nella pura estasi che incombeva su questa monaca dell’anno Mille.
Insomma, dati i molteplici aspetti che possono farvi avvicinare alla musica sacra di Hildegard von Bingen, musica antica, medievale, che conserva quell’aurea di mistica e sacrale spiritualità, ma che resta pur sempre conchiusa in un periodo troppo lontano per non apprezzarla nel profondo e senza alcun preconcetto, foste voi uomini o donne, omosessuali o etero, religiosi o atei, cristiani o pagani.
E che sono rimasto colpito in modo profondo dalla performance della cantante del matrimonio in quel di Farfa e di quelle lenzuolate di suono che spandevano addosso ai muri dell’abbazia benedettina. Allora auguri a Foxtrot e al suo nuovo status di marito, a sua moglie e futura madre del loro prossimo figlio – e nostro nipotozzo -, che possa essere uno di quei tanti nuovi inizi che fanno dell’uomo, per l’uomo, un animale senza fine.
Ps. Toni aulici e ampollosi dovuti al riverbero di liricità emesso dal tipo di musica preso in oggetto. In caso di Black Sabbath, allora bella pe’ te e tu moje. In caso di Pearl Jam, allora mmmmmmmmm yeaaaahhh. In caso di Nek, allora amore amore amore, e in caso di Nev, allora Colmar.