“Hiroshima mon amour” è considerato uno dei film simbolo della nuova vague e ritorna nelle sale italiane dopo un lungo periodo di assenza. Il film restaurato sarà presentato il 28 aprile in 70 sale italiane, dopo la scomparsa del regista Alain Resnais, avvenuta l’1 marzo 2014.
Il film del genere drammatico, diretto da Alain Resnais è stato presentato per la prima volta nel 1959, arrivo nei cinema italiani con numerosi tagli, tagli che con l’intervento di restauro sono stati reinseriti e permettono la visione del film nella sua originale trama.
La visione di “Hiroshima mon amour” coinvolge lo spettatore fin dalle primissime scene, la storia d’amore e le pene che affrontano i protagonisti, offrono spunti di riflessione e di meditazione profonda all’spettatore più coscienzioso sugli avvenimenti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale, nonostante il lungo arco di tempo trascorso.
Come accennavo “Hiroshima mon amour” ripercorre la vicenda amorosa di un architetto giapponese ed un’attrice francese. Inizialmente trascorrono insieme un’intera notte di passione.
Da questo rapporto inizia una bellissima storia d’amore, vicenda che nasceva con tutti i presupposti di essere una storia d’amore a lieto fine.
A tormentare la coppia è il riaffiorare improvvisi, inevitabili, fantasmi del recente passato, attimi che tormentano particolarmente la giovane francesina.
Leggendo la trama del film o meglio ancora guardandolo, si può notare che gli incubi che la tormentano si mescolano volutamente tra il ricordo e l’immaginazione che la portano a compiere un percorso di maturamento, in alcuni momenti si presenta prossimo a compiersi, in altri momenti, invece, si intreccia e gira attorno al problema, senza mai affrontarlo direttamente.
Per spiegare al meglio questi attimi ci vengono in aiuto le parole della trama: “come le particelle roteano, minacciose, attorno al nucleo dell’atomo prima che si inneschi la fatale reazione nucleare.”
“Hiroshima mon amour” nel 1959 ricevete il Grand Prix del Sindacato Belga della Critica Cinematografica e nel 1960 è sto inserito nella lista dei migliori film stranieri dell’anno da National Board of Review of Motion Pictures.
Per completare giustamente il ricordo di questo bel film che invitiamo alla visione, qualche parola per il regista frances Alain Resnais recentemente scomparso. Resnais era soprattutto famoso per la sua attività di teorico del cinema e per essere tra i padri fondatori e principale punto di riferimento della Nouvelle Vague pur non aderendo ufficialmente. Tra i suoi tanti riconoscimenti vanno ricordati un Leone d’Argento e uno d’Oro, due Orsi d’argento, tre premi César, un David di Donatello, un Fotogramas de Plata, un Premio Louis-Delluc.
Written by Rosario Tomarchio