Torniamo a parlare di musica, quella buona, torniamo a parlare di dischi, quelli belli.
Ieri, lunedì 7 ottobre, è uscito Vicious, disco d’esordio di una delle realtà musicali più interessanti a livello europeo, His Clancyness.
Dire His Clancyness è un po’ come dire Jonathan Clancy, il cantante-chitarrista canadese, adottato da Bologna, che avevamo conosciuto grazie ai suoi precedenti progetti musicali: Settlefish e A Classic Education. Ma probabilmente è proprio Vicious il disco che meglio rappresenta, e racconta, Jonathan, grazie a dettagli, particolari e sfumature sia nelle parole che nella musica.
Un album denso, pieno di richiami ed influenze diversissime, tra cui Sonic Youth, Velvet Underground, e The Beach Boys. Un disco da cui emerge l’equilibrio di ogni singolo strumento e la ricercatezza di testi che, senza nulla togliere ai musicisti italiani che scelgono di cantare in inglese, solo un madrelingua sa generare.
Questo è un esordio non comune, comprovato anche dal fatto che il gruppo ha firmato un contratto con la FatCat, la label inglese che ha pubblicato, tra gli altri, anche Sigur Ros e Animal Collective.
Il tour, la cui prossima data è prevista per giovedì 10 ottobre a Torino, vede His Clancyness trasformasi in un quartetto, formato da Jacopo Borazzo, Giulia Mazza, Emanuela Drei e ovviamente Jonathan Clancy.