WASHINGTON – Era nata sieropositiva ma dopo tre anni, probabilmente grazie alla massiccia terapia a base di farmaci antiretrovirali, la piccola del Mississippi non ha più l’Hiv. Il virus è stato debellato.
Il caso della piccola americana potrebbe indicare la via per fare in modo che in futuro a tutti i bambini nati sieropositivi possa essere soppresso il virus dal sangue.
La bimba, spiega infatti uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine, è stata trattata con i farmaci nelle prime ore di vita, e questo ha prodotto la remissione, l’assenza cioè dell’Hiv rilevabile, riscontrata per la prima volta in un individuo così giovane.
La bimba ha iniziato il trattamento con antiretrovirali a 30 ore di vita, e a 29 giorni il suo sangue non mostrava più segni del virus. Il trattamento è stato continuato fino a 18 mesi, quando i medici hanno perso i contatti con la bimba che è tornata in ospedale 10 mesi dopo, sempre libera dal virus nonostante avesse interrotto la terapia.
A tutti i controlli successivi, spiegano i ricercatori, le condizioni di salute sono risultate buone e l’Hiv non ha ancora fatto la sua comparsa. ”Questo non è un caso, ha spiegato Deborah Persaud del Johns Hopkins Children Center, ma è il segno che una terapia aggressiva nelle prime ore di vita impedisce al virus di ‘nascondersi’ nel sistema immunitario”.
Anche sulla base di questi risultati, spiegano gli autori, verrà condotto un vero e proprio test clinico a partire dai primi mesi del 2014 per verificare se lo stesso approccio può essere esteso a tutti i bambini nati sieropositivi.
Il risultato, ora pubblicato sul New England Journal of Medicine, venne presentato in occasione della Conferenza ‘Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI)’ svoltasi ad Atlanta lo scorso marzo, e suscitò il forte interesse degli esperti, che comunque hanno invitato alla cautela in merito alla valutazione del caso.