In Italia la modalità di infezione da HIV più frequente è il rapporto eterosessuale non protetto.
Di tutti i casi di trasmissione del virus quelli attribuibili a trasmissione eterosessuale sono aumentati dall’1,7% del 1985 al 42,7% del 2012.
Circa il 60 per cento delle persone che ricevono una diagnosi di HIV sono “late presenters”, ovvero hanno contratto l’infezione diverso tempo prima e presentano già uno stato di salute compromesso. Il rapporto sessuale non protetto è poco percepito come rischioso: il primo motivo per cui le persone fanno il test è infatti l’insorgenza di sintomi di patologie Hiv correlate, e non l’aver avuto comportamenti a rischio. (Fonte: ultimo Bollettino COA/ISS 2013)
L’Italia resta agli ultimi posti in Europa nell’uso del profilattico. In questo contesto a essere maggiormente a rischio sono proprio le donne, per una serie di fattori sociali, culturali e biologici.
Per informare e sensibilizzare le donne su come affrontare il problema LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids lancia una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi.
SMS solidale al 45505
dal 18 novembre all’8 dicembre
a sostegno del Progetto DONNA – Prevenzione al femminile
Con quanto raccolto LILA Onlus sosterrà interventi per le donne italiane e straniere, con attività di prevenzione dell’HIV e diverse iniziative sul territorio nazionale, tra cui linee telefoniche dedicate, sportelli di ascolto nelle sedi locali, produzione e diffusione di materiali informativi.
A rendere le donne una popolazione vulnerabile sono anche false credenze e ostacoli, per superare i quali è necessario migliorare la conoscenza dell’HIV. Le donne pensano di non essere a rischio perché sono convinte che il virus non le riguardi, oppure perché hanno una relazione di coppia stabile. In realtà, molte di loro contraggono l’HIV dal proprio marito o dal partner che ha rapporti non protetti al di fuori della coppia.