Magazine Cultura
Ciao gente!
Con questo nuovo post voglio inaugurare una nuova sezione, molti sono i bloggers e gli utenti di youtube che recensiscono manga, io non pretendo di essere uno di loro, anche perchè non credo di esserne in grado, ma voglio ugualmente condividere le mie opinioni con voi in questa nuova sezione , probabilmente tratterò più che altro di shojo manga, è il genere che più mi rappresenta e che conosco meglio, in più proverò ad esprimere le mie opinioni su manga ancora poco noti qui in italia, sperando di rendere più interessante la lettura.
Terminato questo preambolo direi di iniziare!
il primo manga che voglio condividere con voi è " Hiyokoi" (ひよ恋) il titolo gioca con le parole Hiyoko - pulicino, ed il kanji Koi - Amore, credo che in italiano potrebbe essere adattato in " un amore di pulcino " o qualcosa di simile.
Il manga è disegnato da Yukimaru Moe, inizia ad essere serializzato nel dicembre 2009 sulle pagine del menisle RIBON della Shuesha.
Hiyori Nishiyama ha 15 anni ed è alta solo un metro e quaranta, a causa di un incidente stradale avuto in terza media, viene costretta a studiare in casa per un anno, quando inizia a frequentare il liceo la sua estrema timidezza le impedisce di farsi delle nuove amicizie. A dimostrare il suo patologico disagio, accentuato dai complessi creati dalla sua minuta altezza, il primo giorno di scuola, al momento di presentarsi alla classe, non reggendo la pressione, si nasconde sotto la cattedra, spronata dalla professoressa, passato l'inizale momento di disagio la protagonista raccoglie tutte le sue forze e tenta di nuovo di presentarsi, in quel momento viene interrotta dall' ingresso in aula di Yuushin Hirose, il ragazzo più popolare della classe alto ben un metro e novanta.
Alla ragazza viene assegnato il banco di fianco a quello dell' altissimo compagno che oltre ad essere molto popolare è anche molto amichevole e spigliato, tanto che durante la pausa pranzo affibbia già un soprannome alla sua nuova vicina di banco, battezzandola Hiyorin, giustificando la sua scelta in base all' assonanza fra il nome Hiyori e la parola Hiyoko( pulcino)
La protagonista è inizialmente spaventata dal carattere del compagno ritenendolo opposto a lei, ma è proprio da questa enorme differenza che durante lo svolgimento della storia i sentimenti dei protagonisti muteranno dall' amicizia all' amore, in un susseguirsi di incomprensioni e rappacificamenti tipici dei migliori shojo scolastici.
Dopo aver letto i primi volumi non è difficile capire perché questa storia sia diventata tanto popolare, da meritare spessissimo la copertina di RIBON e un OAV. La trama non porta nulla di nuovo nel panorama dei manga per ragazze ma stiamo pur sempre parlando di una rivista che fa in modo che le proprie opere parlino ad uno specifico pubblico in maniera già ampiamente collaudata, pubblico che acquista il magazine gia sapendo e sopratutto volendo , leggere questo determinato tipo di manga.
Non è inusuale trovare su RIBON o negli shojo manga in generale protagoniste fragili, deboli e facilmente inclini al pianto, ma è qui, a mio parere che la bravura della Yukimaru fa la differenza, mentre in altre opere ( es. stardust wink ) le protagoniste non sono realmente deboli, ma più che altro superficiali o capricciose, in Hiyokoi, la protagonista riesce chiaramente a far percepire un reale disagio emotivo nei confronti di ogni agente o situazione esterna che possa procurare stress, tutti siamo anche in minima parte ansiosi quando dobbiamo presentarci a qualcuno, è innegabile che anche involontariamente si provi stress, o si mantenga un comportamento atto ad impressionare positivamente chi abbiamo di fronte, quando conosciamo qualcuno per la prima volta. Inizialmente questo stress la protagonista non sa minimamente gestirlo, tanto da spingerla durante una confessione fatta al suo altissimo compagno, in cui rivela che a causa della sua timidezza, nonostante fosse guarita dalle ferite riportate dopo l'incidente, l'idea di doversi inserire a metà anno in una classe già avvita la spinse a fingersi ancora convalescente, preferendo finire gli studi privatamente.
Detto così effettivamente suona fin troppo clinico, quindi per farvela breve la psicologia della protagonista risulta molto convincente, Hiyori nella sua immensa fragilità, giustificata anche dalla sua giovane età, suscita molta tenerezza, anche se i continui pianti potrebbero infastidire le lettrici o i lettori, caratterialmente più estroversi e abituati a canoni comportamentali completamente opposti a quelli giapponesi.
Il bello del manga ( perché del bello c'è! ) si manifesta durante l'evolversi dell' amicizia fra Hiyori e Hirose, la vicinanza fra i due farà si che la protagonista affronti, poco a poco, molte delle sue paure, tra questa il parlare con i propri compagni,esprimere le proprie opinioni, controllare le lacrime gurdando i problemi da diverse prospettive, riuscendo così a crearsi una cerchia di amici tra cui troviamo Ritsuka, compagna delle medie di Hiyori che ricopre un ruolo simle a quello di sorella maggiore, la spigliatissima Reina tornata a vivere in Giappone dall' America portando con se una mentalità molto più aperta ( lo dimostra il fatto che non si fa problemi a socializzare con gli altri e soprattutto ad abbracciarli, il contatto fisico con gli estranei non è cosa comune in Giappone ) o il depressivo Kou, personaggio maschile molto simile a Hiyori stessa.
Questo folto gruppo di personalità diverse darà vita, capitolo dopo capitolo, a moltissime situazioni, animando il manga che non è privo di batticuori, parallelamente alla crescita emotiva della ragazza, possiamo seguire anche quella sentimentale, non è difficile immaginare che già alla fine del primo capitolo Hiyori nutrirà ben più dell' amicizia o dell' ammirazione per Hirose.
Il tratto ed i disegni di Yukimaru Moe, nel loro insieme, risalutano molto piacevoli, un po duri nei visi maschili, ma sufficientemente curati, lo stile può sicuramente ricordare un mix di autrici già famose, ma non deve sorprendere perché la mangaka prima di debuttare, lavorò come assistente della già famosa Nana Haruta, va anche aggiunto di nuovo il discorso, target, ed ogni rivista detta i canoni stilistici che il pubblico ricerca, le tavole sono ben bilanciate e molto chiare, non c'è abuso di retini, ne di neri, anche la divisione delle scene risulta funzionale alle varie situazioni e meno confusionaria di molti altri manga, rendendo facile la comprensione delle situazioni, tuttavia secondo i miei gusti personali, la cura dei dettagli deve essere ancora potenziata, secondo me negli anni l'autrice migliorerà molto la sua abilità quindi non smetterò di tenerla d'occhio.
Per concludere, la lettura di Hiyokoi mi ha lasciato un opinione positiva! credo sia meritato il primo posto che spesso guadagna, il messaggio che da alle giovani lettrici è molto incoraggiante e positivo, si potrebbe riassumere così " non è un crimine avere delle paure, l'importante è lottare con se stessi per abbattere i muri che ci impediscono di superarle "
Spero che venga tradotto ed editato in italiano al più presto!
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