Ho appena finito di leggere il terzo e ultimo libro di una delle mie serie preferite degli ultimi anni, e mi spiace doverle dire addio, visto che si è conclusa, ma allo stesso tempo, tre libri sono una durata giusta per una serie, perciò non mi lamento troppo. Io amo molto il genere sci-fi. Non siamo in molti ad amarlo, e quindi è un genere un poco di nicchia, specie in Italia, Ahimè, in America andiamo meglio per fortuna. Ma trovare romanzi che mi piacciano all’interno del genere non è sempre semplice, sono di gusti un poco più femminili della media dei fan di sci-fi e non amo i romanzi troppo guerrafondai, cerco lo strano anche qui. Fortunatamente a volte pesco qualche piccola chicca.
Sono una lettrice che dà molte possibilità a uno scrittore, anche se una sua serie non mi è piaciuta, se ne farà una nuova, la cui trama mi intriga, la leggerò quasi certamente, almeno per provarla. Perché ho imparato che uno stesso scrittore, soprattutto americano, può scrivere opere diverse con stili diversissimi.
Ann Aguirre è una autrice famosa e molto prolifica. La sua serie intitolata Corine Solomon (che sta venendo pubblicata da Delos in Italia e che io vi consiglio) mi era piaciuta, la sua serie Syrantha Jax, no, anche se era scifi….ma quando ho saputo che partiva con una serie spin off di quest’ultima mi sono detta, cavolo, non posso lasciarmi sfuggire questa possibilità, e mi sono fiondata sul primo libro.
Per fortuna. Perché mi è piaciuto molto.
Ma bando alla ciance, lasciate che vi presenti la serie Dred Chronicles, e se potete leggere in inglese, non lasciatevela scappare, mi raccomando.
1. Perdition
Serie: Dred Chronicles , primo libro (è ambientata nello stesso universo della serie Syrantha Jax, ma anche se non la si è letta fa lo stesso, sono ben staccate anche se hanno un personaggio in comune)
Autore: Ann Aguirre
Inedita in italiano
Estratto:
Pain was a flower. It began with crimson petals, threaded white, and ended with a black, black heart. Like mine.
TRAMA: Un lontano futuro tecnologico, ma ben lontano dall’essere pacifico. Una prigione speciale, per detenuti speciali. Massima sicurezza, massima disperazione. Una enorme nave spaziale, in orbita e isolata, è stata trasformata in prigione per accogliere i detenuti peggiori, quelli che nessuno vorrebbe mai su nessun pianeta. un piccolo. Lasciate ogni sperava o voi che entrate…e il nome della nave è Perdition, appunto. Qui i detenuti sono lasciati a loro stessi, nessuna possibilità di fuga esiste nello spazio profondo, perciò nessuna guardia vi staziona, periodicamente si limitano a fornire loro il minimo dei vivere per una barbara sopravvivenza e per scaricare nuovi detenuti…carne fresca per l’inferno.
La nave è un piccolo mondo a sè, che I detenuti hanno diviso in sei regni, governati da sei tra I detenuti più forti e astuti. I regni sono sempre i guerra tra loro, naturalmente e sono uno peggio dell’altro. Uno è il regno degli alieni non umani, che stanno tra di loro e non cercano guai, uno il regno di un pazzo cannibale che non ha problemi a sfamare i suoi sudditi…uno quello governato da un pazzo santone che si crede Dio, un altro, il più grande, è il regno governato da un energumeno assetato di potere e guerra che cerca sempre di allargare i suoi confini, e poi abbiamo due regni governati da due donne. Il regno di Morte, i cui abitanti sembrano morti e venerano la morte e il sangue impersonati da una donna che non sembra neppure più umana, e il regno di Dred,che suona come disperazione, una donna guerriera, che ha conquistato il regno con un colpo di stato a sorpresa aiutata da un altro prigioniero, una spia di professione dalla mente machiavellica che in realtà persegue solo i suoi propri fini
Dred è una donna che possiede ancora un’anima nonostante tutto e mantiene il suo regno non solo grazie alla sua forza e all’abilità con cui sa lottare con le catene, ma perchè cerca di fare sì che i suoi sudditi stiano bene e relativamente in pace. E’ finita lì in quella prigione non perché pazza furiosa come molti dei suoi compagni detenuti, ma perché è una dei tanti umani mutati, dotati di poteri psichici o fisici sovraumani, che gli umani temono e la sua abilità di poter leggere nella mente le emozioni più oscure le ha fatto presto conoscere i malvagi e i sanguinari ed è diventata una specie di giustiziera che li uccideva senza aspettare che se ne occupasse la giustizia….la giustizia non ha apprezzato il suo gesto.
Jael è un nuovo detenuto, appena arrivato in questa stupenda prigione, ma non è certo un novellino, e nemmeno umano se è per questo. Lo sembra ma in realtà è frutto di un esperimento scientifico che aveva il fine di creare l’arma perfetta il soldato perfetto. Peccato che sia così perfetto che gli umani lo temono, soprattutto perché in grado di pensare autonomamente. Così quando gli è servito un capro espiatorio lo hanno usato e ora è lì, in una nuova prigione, di gran lunga non la peggiore in cui è mai stato in fondo.
Violento e calcolatore Jaeil non è certo uno stupido e si rende conto di essere stato fortunato quando finisce nel regno di Dred. Con le sue doti diventa quasi subito un arma utile per la regina, ma Dred non si limita ad usarlo. Lo tratta come un essere umano come qualcuno di cui ha fiducia e continua a farlo anche dopo aver scoperto le sue origini. Jael è piacevolmente sorpreso da tutto questo, mai prima d’ora qualcuno l’aveva difeso o tenuto così in considerazione. L’ammirazione tra i due cresce e ben presto la loro lealtà reciproca verrà messa a dura prova da una lotta intestina tra i regni e nuovi tradimenti.
La mia opinione: mi è piaciuto molto. L’atmosfera, la trama, è tutto molto affascinante e l’azione scorre veloce. Non c’è mai un momento morto, i personaggi sono sempre in ballo e quasi sempre intenti a menar le mai. L’autrice è riuscita andare a un semplice urban fantasy ambientato in una prigione quasi un tono epico. Se l’ambientazione mi ha ricordato il film Pandorum, la trama è quasi più vicina al terzo film del Signore degli anelli, o a una puntata del Trono di Spade. Ok, forse esagero, ma è giusto per darvi l’idea. C’è il tema della guerra, dell’onore, del bene contro il male, di cosa significhi essere umano….è veramente un libro pregno di contenuti se lo si legge attentamente, mentre a una lettura più superficiale risulta comunque un’avventura avvincente e senza fiato dal ritmo serrato e claustrofobico.
2. Havoc
Serie: Dred Chronicles #2
Autore: Ann Aguirre
Inedito in italiano
Trama: Perdition è sotto attacco. Il Governo ha deciso di voler utilizzare l'astronave-prigione per altri scopi e ha ingaggiato sottobanco dei mercenari per sterminare i detenuti e liberare lo spazio utile. Peccato che i detenuti in questione non ci stiano proprio a venir eliminati e i mercenari scopriranno ben presto che Perdition è una trappola mortale per chi non la conosce. Purtroppo le lotte tra i gruppi di detenuti, unite alla guerriglia dei mercenari dotati di armamenti superiori decimano tutti i prigionieri, compresi i sudditi di Dred che con un pugno di fedelissimi dovrà resistere a molteplici attacchi su più fronti. Per fortuna al suo fianco ha Jael, che insieme al suo sangue le ha donato il suo cuore e capacità recuperative geneticamente avanzate.
La mia opinione: Anche questo libro mi è piaciuto molto, c'è molta azione, più che nel primo, ma i personaggi non ne risentono più di tanto. L'ho trovata una storia molto cinematografica, che renderebbe molto al cinema a mio avviso ed è una degna continuazione del primo libro. Il finale aperto è l'unica pecca.
3. Breakout
Trama: Gli ultimi sopravvissuti del gruppo di Dred e dei mercenari uniscono le forse per sfuggire dalle prigione nave spaziale, prima che questa venga distrutta. Ma dovranno vedersela ancora una volta con la pazzia di Silence.
La mia opinione: Io amo i lieto fine perciò non posso dire che non mi sia piaciuto questo terzo libro, ma è veramente due livelli sotto il primo della trilogia che era fantastico e ho amato tantissimo. Chiude il cerchio, fa ciò che deve fare, e mi è piaciuto che l'autrice abbia speso molte pagine sul cosa succede ai nostri eroi, se così possiamo chiamarli, dopo la fuga dalla prigione. Chiude molto bene tutte le eventuali domande che un lettore potrebbe essersi fatto. Ma Dred è praticamente l'ombra di se stessa in questo volume e….quanto è plausibile che sei prigionieri senza nozioni ingenieristiche che si sappia, più un mercenario che ne sa, possano costruirsi una rudimentale navicella dal nulla se non spazzatura o pezzi di nave non ben definiti….voglio dire Spock potrebbe farlo, loro no. La fuga non mi sta molto in piedi e non so, mi ha lasciato un po’ delusa come tutto riesca loro facile una volta tornati su un pianeta. Manca di pathos rispetto i primi due, ma se non altro conclude la serie degnamente e in modo breve.