Ho appena letto lo stato di un amico..

Da Tiziana50mq
Ho appena letto lo stato di un amico su facebook e ho sorriso.
Fa riferimento al detto napoletano "Sciò sciò ciucciuè", formula scaramantica tipicamente terrona recitata per scacciare la cattiva sorte.
Questa cattiva sorte che ci perseguita e ci rende la vita complicata, che interferisce sulla salute, sulle questioni sentimentali, e spesso e volentieri ci lascia senza un soldo.
Ma bene o male riusciamo sempre a tirare avanti e trasformiamo i momenti di sfiga in simpatici anneddoti da raccontare agli amici. E così è nato questo blog, proprio per esorcizzare la "ciucciuettola" che ci svolazza sulla testa dal giorno in cui ci siamo detti "andiamo a vivere insieme".
Immediatamente ci siamo ritrovati una specie di famiglia allargata costituita da: la novella convivente, il novello convivente, il dirimpettaio che viveva sul balcone difronte e ci guardava in casa, sua moglie che sbatteva i tappeti ogni volta che stendevo i panni e non diceva mai buongiorno, i suoi figli e il loro impianto stereo assordante che ci costringeva a tenere chiusi i potenti infissi di alluminio anche il 15 agosto.
E inoltre: la signora urlante del piano di sopra, il figlio della signora urlante e i suoi giocattoli da pavimento che contribuivano al sonoro di tutti i nostri film, il marito della signora urlante che talvolta urlava più della moglie.
E poi ancora: i vicini dal lato della camera da letto e i loro rumorosi litigi, le blatte che infestavano il vicolo, i microorganismi bianchi in gita turistica sul piano della cucina e ovviamente la ciucciuettola.
Così ogni giorno c'era qualcosa che ti faceva saltare i nervi e metteva a dura prova il famoso "per sempre felici e contenti".
Le pagine del blog aumentavano e gli amici ridevano, così la macchina che smarmitta fumo bianco e ti lascia a piedi per tutto il periodo natalizio sembra meno grave, perchè lo racconti e gli altri ridono, anche il pc che improvvisamente smette di funzionare proprio mentre devi consegnare un lavoro e magicamente riprende a funzionare quando non ti serve più, sembra meno grave, e anche lo scarico del water che si ottura il giorno prima della cena con i parenti e che riesci a sturare poco prima del loro arrivo diventa una sciocchezza, perchè quando lo racconti fa ridere.
E così a forza di far ridere, mi è stato fatto notare che i miei ultimi capitoli sono un po' sotto tono.
Ferita nell'orgoglio di scrittrice, mi sono subito concentrata nel cercare di ricordare qualcosa di assurdo e di sfigato da scrivere sul blog per far tornare il sorriso ai miei lettori.
Ho pensato al famoso mobiletto del bagno, quello che non si chiude, e al fatto che mio cognato è venuto a soccorrermi armato di levigatrice, ma visto che non ci sono state esplosioni o inaspettate invasioni aliene durante l'operazione, non ho modo di trasformarlo in "episodio divertente".
Ho pensato quindi al giorno in cui abbiamo messo il lampadario del salotto.
Ci sono volute circa 5 ore, numerosi tentativi di buchi col trapano per evitare la trave di ferro che attraversa il solaio, e innumerevoli imprecazioni sul fatto che assieme alle case non ti danno anche una bella mappa con tutti i punti in cui non si può trapanare.
Ma anche questo episodio non è divertente, al massimo un po' sfigato, se consideriamo che durante il montaggio ho rotto la lampadina. Una lampadina che l'anno scorso abbiamo pagato 20 euro da Leroy Merlin e che il ferramenta qui vicino mi ha dato per 5 euro.
E allora ho pensato alla targhetta della porta.
Che la casa nuova ci ha fatto venire voglia di comprarla.
Che siamo andati a ritirarla ed ovviamente un cognome era sbagliato.
Che abbiamo dovuto aspettare che la rifacessero.
Che quando l'abbiamo avvitata le viti rimbalzavano fuori e abbiamo dovuto tentare più volte.
Che poi l'abbiamo guardata e ci siamo sorrisi.
Ma questo per voi non è divertente.
E allora ho pensato, ho pensato e ho pensato, e non ho trovato niente di tragicomico da raccontare per farvi sorridere, e mi sono dispiaciuta, ma poi ho riflettutto, e ho capito.
Ho capito che la ciucciuettola, dopo aver lavorato così duramente, aveva bisogno di un po' di vacanza, e l'ho capito mentre scrivo comodamente seduta su "divanetto", che è stato finalmente spostato dalla cucina e messo nella stanza studio, e allora mi accendo una sigaretta e guardo fuori dalla finesta.. e c'è il panorama, una montagna verde, ed è bello, non è divertente, è bello.

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