Ho ceduto....la Bronessa e il navigatore satellitare
Da Motociclistidatavola
E alla fine sono capitolato, mi son
preso pure io un navigatore satellitare da usare in moto.
L'ho fatto per diverse ragioni, anzi ho
usato diverse motivazioni per convincermi che mi serviva: quando
facciamo le uscite di gruppo fermarsi a consultare cartine e
road-book è complesso, specialmente quando siamo una decina; non
sempre ho il tempo di preparami bene un percorso e di impararlo; uso
la moto anche per spostamenti in città che non conosco e capirci
qualcosa poteva essere utile. Insomma, dopo due mi ero già convinto,
alla terza mi sentivo idiota a non averlo già fatto. Ho un Garmin
Montana, per chi se lo chiedesse che ha la fantastica opzione di
mettere una moto come segnaposto...così mi sembra figo.
Ecco com'è andata oggi. L'ho usato per
muovermi dentro Vicenza alla ricerca di tre locali differenti, l'ho
usato per spostarmi da Vicenza ad un indirizzo di Noventa Padovana e
poi anche per muovermi a Bologna.
Non siamo partiti benissimo, l'ho
acceso a Padova e dopo i primi 1800 metri non ci siamo capiti. Ho
sbagliato strada. Poi dopo altri 5400 metri ho ritenuto che il suo
consiglio non fosse in realtà così valido e ho fatto di testa mia.
Lungo l'autostrada mi sono reso conto di averlo montato troppo
orizzontale e quindi modificava l'orientamento ad ogni mio accenno di
piega. Giunto a Vicenza abbiamo litigato ma perchè non era stato
chiaro su quale strada dovessi prendere. Dopo aver visto il primo
locale mi sono rifatto facendomi beffe di lui perchè non trovava una
via...zona industriale, una via che non appare in nessun navigatore,
ho appurato. Da quel punto in avanti siamo andati d'amore e d'accordo
per qualche ora, ha posto rimedio ad un paio di miei svarioni senza
farmela pesare (cosa che io non avrei fatto ma caratterialmente siamo
complementari) e mi ha sempre portato a destinazione.
Nel tratto Vicenza Padova ho avuto un
altro motto di rabbia perchè ritoccava verso il basso tutte le mie
velocità: quanto il tachimetro della moto indicava 130 km/h lui, con
fare evidentemente spocchioso manco fosse un ispettore di una casa
motociclistica rivale, indicava 124 km/h.
Mi immaginavo anche il suo sorriso di
sufficienza e la vocina “guarda che non ci arrivi a 130...”.
Lì abbiamo rischiato di lasciarci e di
interrompere il rapporto. Se manca la fiducia è inutile pensare di
lavorare assieme.
In ultimo ha preso una cantonata di
proporzioni tali che mi ha permesso di ricostruire il nostro rapporto
con maggiore serenità: appena uscito dall'autostrada mi ha chiesto
di fare inversione a U dove non c'era alcuna possibilità; ho
pazientato e si è ravveduto....e questa volta l'ho immaginato con la
faccia da cane bastonato.
Quindi in buona sostanza, lati positivi
e lati negativi del navigatore in moto:
Non ci si perde e si arriva a
destinazione senza perdere tempo, senza doversi fermare agli incroci,
senza dover spaventare i locali urlandogli cose del tipo “SCUSI PER
ANDARE IN VIA DEL BOCCONE AMARO DOVE DEVO PRENDERE”.
Non ti permette di goderti fino in
fondo la strada, non la impari, almeno quando sei in città e le
indicazioni sono continue. Non credo riuscirei a muovermi nuovamente
per Vicenza mentre la seconda volta che sono stato a Monaco mi
muovevo in Moto come se fossi a Fornace Zarattini. In città devi
imparare ad usarlo, altrimenti può essere pericoloso, a mio avviso.
In buona sostanza credo che da adesso
inizierò ad usarlo, quando proprio è necessario e lo lascerò
nell'apposito maletto quando vorrò girare cazzeggiando e perdendomi.
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