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Ho finalmente finito The Transhumanist Wager...

Creato il 23 settembre 2015 da Estropico
Ho finalmente finito The Transhumanist Wager... ...e devo dire che non mi ha entusiasmato.
ATTENZIONE: SPOILER IN ABBONDANZA!!!
Ma cominciamo dai punti di forza, che sono due: il tema e la trama. Da transumanista, ho trovato interessante seguire lo svolgersi di uno scenario nel quale una futura societa' transumanista viene alla luce, ma e' grazie alla trama coinvolgente che, soprattutto verso la fine, ho continuato a girare pagina, incuriosito dal "come andra' a finire?" nonostante alcuni problemi.
Il primo e' che ho trovato i vari personaggi bidimensionali o, nel caso degli anti-transumanisti, caricaturali (il ritratto dell'arcinemico del protagonista, un predicatore cristiano-fondamentalista, mi e' sembrato semplicemente grottesco). L'unico personaggio il cui carattere e' esplorato e' il "nostro eroe", Jethro Knights, ma la sua passione per la causa transumanista domina talmente la sua psiche (ok, diciamo pure che m'e' sembrato ai limiti del monomaniacale), che tale esplorazione e' inevitabilmente limitata.
La lettura e' poi appesantita da frequenti "prediche" (infodump ideologici?), presentate in genere come lunghi monologhi del protagonista. Sono prediche transumaniste, il che non puo' che far piacere, ma son pur sempre prediche... Non e' un caso che The Transhumanist Wager sia stato paragonato ad un altro libro scritto allo scopo di persuadere il lettore e che soffre di problemi simili (La rivolta di Atlante, di Ayn Rand). Una somiglianza dovuta al fatto che Jethro Knights puo' facilmente essere descritto come randiano (cioe' politicamente libertarian) e ai forti paralleli fra le due trame.
RIPETO: ATTENZIONE SPOILER!!
Ma questi sono solo problemi di stile. Quello che mi ha fatto alzare il sorpacciglio arriva verso la fine, quando la nazione fondata da Knight su un'isola artificiale (Transhumania) e' attaccata da una coalizione delle dieci nazioni piu' potenti del pianeta. Transhumania e' circondata da un'enorme flottiglia composta da portaerei, incrociatori, etc, da ogni parte del mondo. Quando questi scatenano l'attacco, con un massiccio lancio di missili, i transumanisti li sorprendono hackando i loro sistemi di controllo e rimandando i missili al mittente. Risultato: gran parte della flotta affonda, con conseguente perdita di vite umane (migliaia? Decine di migliaia?)
Ora, in guerra e' ovvio che sia legittimo difendersi in maniera violenta. Ma i transumanisti di Transhumania hanno raggiunto un livello di superiorita' tecnologica tale da rendere come minimo controverso un contrattacco di questo tipo. Un'ovvia alternativa sarebbe stata quella di far esplodere i missili a cinquanta metri di distanza dalle navi nemiche, come chiara dimostrazione della propria superiorita' e ripetendo l'operazione in caso di attacchi successivi. Se sei praticamente invulnerabile, non e' inutile e crudele uccidere il tuo nemico?
Ma questo e' solo l'inizio: la superiorita' tecnologica di Transhumania e' tale da riuscire ad ottenere il controllo, a distanza, degli arsenali nucleari di varie nazioni e da poter lanciare un attacco nucleare "dimostrativo" su varie capitali e siti globali di interesse cultural-religioso. Washington DC, il Vaticano, il Parlamento britannico e la Mecca sono quelli che mi ricordo al momento. L'autore non si sofferma sul numero di vittime per non parlare della perdita di patrimonio culturale - non che quest'ultimo sia un problema per i transumanisti di Istvan, i quali puntano proprio ad una tabula rasa sulla quale costruire il loro futuro transumanista. Ironicamente, cio' mi ricorda i tentativi di creare "l'uomo nuovo" del socialismo reale (ironicamente, perche' Istvan mi sembra tutt'altro che di sinistra).
Il passo successivo di Transhumania e' di accettare la resa senza condizioni del resto del mondo e di inviare ad ogni nazione dei propri rappresentati a formarne i nuovi governi, in una specie di colpo di stato transumanista su scala globale, fondato sulla teoria che il fine giustifica i mezzi. Si tornera' alle elezioni dopo anni di rieducazione... Sono paranoide nel temere che tutto cio' possa dare l'impressione che i transumanisti disprezzino la vita (dei non-transumanisti), la cultura, la liberta' di religione e la democrazia? Spero di sì.
D'accordo, e' un romanzo. Se i protagonisti fossero tutti ragionevoli e aperti al compromesso, la trama sarebbe certamente meno avvincente. Pero', l'intenzione dichiarata dell'autore e' di diffondere il transumanesimo e purtroppo l'impressione che mi son fatto di questi transumanisti fittizi e' che potrebbero facilmente essere descritti come fanatici e totalitari...

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