Oggi ho ascoltato il Vangelo come se fossi stata presente a quei tempi. Mi ha toccato il cuore! Lo Spirito Santo mi ha aiutato a vedere tutta la scena e a fare in modo che ascoltassi quel discorso come se fosse la prima volta. In fondo quando si ascolta la Parola di Dio è sempre come se fosse la prima volta. Gesù intendeva anche questo quando proclamava beati i poveri di spirito. Chi sa di non sapere, si mette in ascolto di chi gli sta parlando. Stamattina per me è stato così. Mi sono immaginata tra la folla dei peccatori, dei pubblicani, di coloro che erano indegni di essere al cospetto di Dio e ho ascoltato le parole di Gesù, senza seguire alcun schema mentale, come mi era capitato all’inizio della mia conversione. Avevo ascoltato quel brano di Vangelo che trattava della provvidenza di Dio e finalmente, dopo tanto tempo, mi aveva toccato il cuore, fin nel profondo, come non mi era mai capitato con nessuna parola d’uomo.
Ed ecco Gesù che racconta la parabola del figliol prodigo, finemente tocca il discorso della misericordia di Dio. Oh no! Non serve a nulla sapere tante cose di Dio quando non lo s’incontra realmente nella propria vita. Tante nozioni, sono come quelle che possedevano i farisei: non servono a null’altro che a renderci come dei cembali rumorosi che infastidiscono e basta. È l’amore che vivifica ogni rapporto. Mi entusiasma come si rapporta Cristo con gli uomini, senza barriere di sorta alcuna, spalancando le braccia ai peccatori più abbietti. Com’ è brutto sentirsi giusti! Vuol dire non sentire più il bisogno di Dio! È la cosa più tremenda. Si può peccare anche mortalmente e riconciliarsi con Dio, ma sentirsi giusti e non aver bisogno dell’ amore di Dio, è quella chiave che chiude definitivamente al cuore l’accesso al Regno di Dio. Ogni giorno bisogna cercare il Signore, ma cercare d’incontrarlo veramente, intendo dire personalmente. Non incontrarlo negli atteggiamenti schematici e doverosi, ma trovarlo laddove nemmeno lo immagineremmo, magari nel fratello o nella sorella che sono così lontani da Dio, che non sanno più nemmeno cosa voglia dire inginocchiarsi.