Magazine Diario personale

Ho sentito la sua mano

Creato il 26 settembre 2012 da Razionalme
Giorno luminoso squarciato da un urlo assordante.
Il parto è sempre troppo turbolento per chi non ne ha mai avuto a che fare. Lungo, faticoso, doloroso e selvaggiamente liberatorio.
Ma alla fine è nata. Femmina. Capelli scuri, occhietti anche. Ha la fossetta sul mento come la madre. Si chiama Bruna.
Crescerà in fretta. In braccio alla mamma, poi, verrà allattata, prima un seno, poi l'altro. Ci si sceglie anche in questo. Ci si guarda negli occhi. Ranocchietta sulle ginocchia mentre la guarda e si addormenta.
Profumo di buono, morbidezze inusitate, legame indissolubile.
L'ambientazione storica è quella di una battaglia o guerra, forse.

Quella madre protettiva che ha in braccio la sua bimba ora guarda fuori dal finestrone il cielo, al decimo piano di quel palazzo. E' improvviso. Un aereo passa a velocità paurosa. Poi un secondo sgancia qualcosa.
"Sta per arrivare! Riesco a vederlo! La mia bambina!"

Il palazzo è colpito, cominciano tutti a fuggire e il fumo, le urla e i pianti riempiono le orecchie e gli occhi. Non si può più riflettere, non si ha tempo.
"La mia bambina!"

Altri aerei passano, ma il palazzo sta già crollando, nessuno fa caso a quel fracasso, si cerca di sopravvivere.
Ecco il pavimento piegarsi, non si riesce a stare in piedi, così scivolando su quella pendenza non si può che pregare che la vita delle persone più care al nostro cuore venga risparmiata.
"La mia bambina!"

Un boato, un urlo di donna, silenzio e un grande botto.
Si immaginano le cose peggiori perché stanno accadendo le cose peggiori. Quella madre tiene legata a sé la sua piccola creatura provando su un fianco a muoversi lentamente verso una superficie più sicura. Gli attimi sono infiniti. Il cuore batte forte, ma forte pompa sangue ai muscoli che ricevendo ossigeno riescono ancora a rimanere in trazione.
Finalmente una mano a salvarla, finalmente qualcuno cui abbandonare le braccia dolenti... finalmente qualcuno che salverà Bruna.
"Hai visto? Ha i tuoi occhi cioccolato!"
"Ovvio abbia i miei! Io ho i geni dominanti!"
"E non dirlo gongolante! Ti amo!"
"Anche io..."


Non è crudele svegliarsi da un sogno qualsiasi e non essere più madre? 


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