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Hobo with a shotgun

Creato il 14 maggio 2011 da Misterjamesford
Hobo with a shotgunLa trama (con parole mie): Un vecchio vagabondo giunge in una nuova città nella speranza di vivere in pace e comprarsi un bel tosaerba, ma non sa di essere finito nel corrotto e spietato mondo di Drake e figli, sadici e dispotici criminali che regnano per le strade come se tutto fosse una loro proprietà.
Spinto dall'escalation di violenza e dai sentimenti paterni risvegliati in lui dalla prostituta Abby, il vecchio sceglierà di passare all'azione dispensando giustizia neanche fosse La sposa shakerata con i migliori eroi dello spaghetti western.
Non è mai detto, tuttavia, che la qualità degli ingredienti renda un cocktail necessariamente irrinunciabile.
Il fenomeno del "nuovo pulp" inaugurato ormai quasi vent'anni or sono - sembra incredibile, a pensarci - dal bad boy Tarantino e cresciuto, a fasi alterne e con risultati assolutamente contrastanti, fino ad oggi, è uno dei bacini più variegati del grande mare della settima arte: si può pensare di farci un tuffo senza, però, preoccuparsi troppo di come si potrebbe essere ridotti dalla corrente o dagli squali che ci sguazzano, oppure finire sul ponte di uno yacht circondati da modelle da sogno.
Lo stesso Tarantino, ghermito dal successo e dalla luce delle sue prime opere, ha finito per boccheggiare con il suo A prova di morte, stile da vendere ma zero, zero anima.
E se perfino il Maestro di questa nuova via ha rischiato di finire negli abissi della sua stessa creazione, volete che un neofita come Jason Eisener non abbia risentito della sua gitarella in barca al largo?
Perchè il ragazzo, non contento di come avrebbe potuto gestire le cose tenendo un basso profilo, alza pretese e fucile e punta forte almeno quanto fanno i colori supersaturi della sua creazione.
Il problema è che il buon Hobo, fatta eccezione per l'ottima interpretazione di Rutger Hauer - che con quegli occhi spiritati mi ha ricordato quanto fu in grado di terrorizzarmi, ormai pressapoco trent'anni fa, in The hitcher - si perde nei meandri di citazioni ed una violenza divisa tra giustizialismo e gore sfrenato ed assolutamente fine a se stesso: basti pensare che la componente divertente della parte violenta - consuetudine per questo tipo di pellicole - sia affidata ai due figli di Drake, i paninari in pieno stile Tom Cruise anni ottanta Slick e Ivan, che vorrebbero tanto poter essere dei novelli Mister Blonde ma finiscono solo per risultare pallide, irritanti imitazioni del già poco simpatico Bateman di American Psycho - curioso, in questo, che l'interprete del ruolo di Ivan si chiami proprio come il protagonista del romanzo di Ellis -.
Il citazionismo - si passa da Lo straniero senza nome a I guerrieri della notte, da Mad Max al Pulp fiction dello Storpio - non risulta invasivo, e qualche buona idea è evidente - il duo di assassini al soldo di Drake soprannominati La peste -, eppure l'impressione che il tutto risulti come un'operazione fondamentalmente vuota non lascia mai lo spettatore, anzi, al contrario dei film del padre della Sposa - soltanto apparentemente ingenui e fracassoni, in realtà ricchi di spunti di riflessione - o del suo fratellino tex/mex Rodriguez - vere e proprie montagne russe di adrenalinico divertimento in via di una sempre maggiore maturazione, vedi l'ultimo Machete -, anche la violenza appare insistita e fastidiosa, e un corpo maciullato o una testa fracassata restano un corpo maciullato o una testa fracassata, senza alcuna sfumatura.
Le idee di Eisener, inoltre, risultano lacunose sia in fase di scrittura che di regia, portando inesorabilmente a far naufragare anche gli spunti più interessanti: il sistema di uccisione del già citato tandem La peste, a suo modo innovativo ed interessante, viene immediatamente cancellato nella sua originalità con l'insistita ripetizione dello stesso per l'intera durata di una scena, neanche ci trovassimo nel pieno del delirio religioso del sempre "illuminato" pastore Mel Gibson e del suo obbrobrio numero uno La passione di Cristo.
Lo stesso riscatto sociale che si vorrebbe avere per Hobo e la sua vendetta nei confronti di Drake e famiglia, senza dimenticare approfittatori, criminali di strada, babbi natali pedofili e quant'altro, più che di un'effettiva rivincita o espressione del desiderio di legalità e libertà della gente sa tanto di uno sfogo giustizialista covato da un represso che, tendenzialmente, ha paura di mettere anche un alluce fuori di casa.
Un vero peccato, perchè le potenzialità di una se non tarantinata rodriguezata c'erano tutte.
Ma si sa: il pulp, quello vero e ben fatto, richiede talento ed ironia.
E in questo caso pare proprio siano passati entrambi da latitanti.
MrFord
"Shotgun Willie sits around in his underwear
bitin' a bullet, pullin' out all of his hair
shotgun Willie has got all of his family there."
Willie Nelson - "Shotgun Willie" -


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