Le due campionesse hanno spinto la squadra fino ai playoff e domani sera guideranno le compagne alla prima sfida contro le fortissime Eagles Bolzano. Silvia lo farà in pista, Debora non prenderà parte alla trasferta ma da casa sarà la prima tifosa gialloblu e in settimana ha già spronato il gruppo con queste parole: “sarà una sfida difficile ma è la partita giusta per mostrare quello che sappiamo fare davvero. Non abbiamo niente da perdere e sarà in ogni caso un ottimo allenamento e una bella esperienza”.
Nel corso della stagione le ragazze dei Torino Bulls sono cresciute moltissimo tecnicamente e come collettivo, nonostante le poche occasioni per allenarsi tutte insieme. “Qualcuna è di Torino, altre arrivano dai settori giovanili di Valpe, Como e Pinerolo” spiega Silvia Carignano, “ma il gruppo è unito come se si frequentasse da una vita. Questa intesa ci ha permesso di innalzare il nostro livello, ciò che era il nostro primo obiettivo dell’anno”.
L’altro traguardo (i playoff) è stato raggiunto due domeniche fa nello spareggio contro Egna. Sempre contro Egna, a novembre, è arrivato il primo successo in campionato, deciso da una tripletta del bomber gialloblu. “Un’emozione fantastica anche per la fascia di capitano che porto” ricorda Sissi, e con la compagna aggiunge: “riguardo all’ultima vittoria che ci ha qualificato alla post season siamo entrate in campo cariche e ci abbiamo creduto da subito. Non ci siamo iscritte alla serie A per fare le comparse ma anche per toglierci qualche soddisfazione”.
Una nuova sfida è alle porte. Debora Montanari e Silvia Carignano ne hanno vissute parecchie durante la loro carriera. Entrambe con fratelli hockeysti hanno cominciato a giocare Torre Pellice negli anni ’90. Debora è diventata ben presto portiere e se è diventata così forte parte del merito è anche del suo primo allenatore Vladimir Nadrchal, “che mi ha insegnato tutto e mi ha trasmesso la sua passione”. Poi una parentesi a Como, quindi All Stars e Real Torino, fino all’attuale esperienza ai Bulls. Silvia ha invece girato tra All Star, Draghi e Real Torino.
Ma le due giocatrici, accomunate anche dalla carriera nell’hockey inline, sono unite soprattutto dalle esperienze in nazionale. “Ogni momento trascorso con la maglia azzurra è meraviglioso e indimenticabile ma le Olimpiadi vanno oltre” afferma il portiere, “all’esordio contro il Canada facevo fatica a stare in piedi; è stato il premio per una vita di allenamento e sacrifici”. Sissi ha un tatuaggio che le ricorda i Giochi, anche se le emozioni della cerimonia di apertura e dei match di fronte al proprio pubblico sono cose che non andranno più via. E adesso che si sono rimesse in gioco nell’avventura con i Torino Bulls, gol e parate sono solo una parte di ciò che Silvia e Debora possono dare alla squadra; la voglia di giocare e di allenarsi, la loro grinta e l’esempio valgono molto di più.