Holidays In The Sun (Not)

Da Julesdufresne

Signori, buonasera. Giusto un breve reportage fotografico della seconda parte delle vacanze mie e del signor T. (la prima parte, al mare da me, ha trovato il suo culmine nella nostra lotta notturna contro gli interruttori della luce, dell’acqua, del gas, e di varie quanto essenziali combinazioni delle succitate forniture) (ho contato un totale di sette manopole sette) (mio nonno, proprietario originario dell’appartamento, è un uomo metodico) (sotto certi aspetti) (sotto certi altri, un crudele umorista) (spiegatemelo voi, altrimenti, perché il contatore del gas debba trovarsi sotto il balcone del signor Villa del primo piano) (e spiegatelo anche al signor Villa, magari, nel caso vi sorprendesse sporchi e scarmigliati ad armeggiare imprecando nel suo giardino, alle tre di notte) (no, non che sia capitato) (…) (davvero, non è capitato!).

Dicevo, la seconda parte delle nostre brevi vacanze (un totale di sei giorni e mezzo, volendo ricomprendere anche le terrificanti MA economicissime sette ore di treno da Milano a Rimini con coincidenza sfumata a Piacenza ed interminabile corsa antelucana in pullman allietata da inspiegabili tamarri canterini catanesi) (tu vo’ fa’ l’amerigano, ‘merigano.. bip, bip, bip… ‘merigano) (remix, CAZZO) (son salita a Rimini che ero una fanciullina idealista) (sono scesa al capolinea a  Riccione che sembravo Borghezio), seconda parte ambientata in un tranquillo, delizioso contesto lacustre/collinare/GRATIS (enfasi sul “gratis”).

Per prima cosa, mi pregerei di condividere con voi questa spettacolare targa commemorativa generica, dedicata ad un tizio dal patrimonio “dovizioso” e dal nome di battesimo implausibile (un uomo, un diminutivo), di cui la “grata” frazione di Maisano ha persino trascurato di riportare la data precisa della morte. Alla faccia dell’imperitura memoria, eh.

Come piatto forte, infine, vi prego di prestare la massima attenzione e di prepararvi spiritualmente alla visione di quella che è senza tema di smentita LA PEGGIOR PITTURA MURARIA DI SOGGETTO SACRO DELL’UNIVERSO MONDO (ma è ben piazzata anche in un paio di universi paralleli, mi dicono dalla regia). Ve la sentite di dare un’occhiata? Badate che io vi avevo avvertito.

Commenti, reazioni, moti di repulsione e/o eventuali segnalazioni di dipinti ancora peggiori sono i benvenuti.

(Parlando del viaggio di ritorno, la manicure che è stata il grazioso risultato finale di una disperata incursione in cerca di cibo in uno dei due inspiegabili centri commerciali Auchan gemelli tra i quali è incastonata Monza può essere ammirata qui)



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