Holunder o albero di Holda è il nome che i germani diedero al SAMBUCO. Ma chi era Holda? Holda era una fata del folklore germanico medievale, raffigurata come una giovane donna buona dai lunghi capelli d'oro ma, talvolta poteva apparire anche come una strega vecchia e scarmigliata. Abitava nel tronco dei sambuchi che crescevano nei pressi delle acque dei fiumi, dei laghi o delle fonti.
Fino all'inizio del 1900 i contadini tedeschi rispettavano talmente tanto il sambuco ( e quindi lo spirito di Holda) che incontrandolo per i campi si levavano il cappello in segno di riverenza. Non osavano sradicarlo e se dovevano servirsi del suo legno, si inginocchiavano davanti alla pianta e parlavano a tu per tu con Frau Holda.
Il Sambuco è da sempre considerata una pianta preziosa e dispensatrice di rimedi. La medicina tradizionale sfrutta tutti e sette i suoi doni: i germogli, i fiori, le bacche, le foglie, il midollo, la corteccia e le radici. Il SAMBUCO è un alberello che può raggiungere i 10 metri di altezza, i rami si spandono e si arricchiscono di grandi fiori bianchi che lasciano, in settembre, il posto a grappoli di bacche nere.
Ma se Holda abitava il tronco del sambuco, gli elfi si rifugiavano nei cespugli. Nelle leggende germaniche, proprio il flauto magico, doveva essere ricavato da un ramoscello di sambuco svuotato dal midollo. I suoni che uscivano dal flauto dovevano essere leggeri e proteggevano dai sortilegi negativi, proprio come nel flauto magico di Mozart, dove lo strumento è suonato da Tamino e a Papageno.
Nel calendario arboreo dei Celti, il sambuco rappresenta il tredicesimo mese lunare che si conclude nei giorni del solstizio d'inverno.
Gli amanti nel sambuco- Mark Chagall 1929