Recensione
- musicglue
- Anno: 2015
Gli Holy Esque hanno il dono della cucina.
Ricetta :
– abbondante uso di una voce espressiva, affascinante e un poco presuntuosa;
– stendere tappeto di chitarre distorte e ben prodotte;
– farcire di riferimenti a cultura e suoni post-punk;
– prevedere spunti elettronici e tastiere pompose degne dei migliori Killers;
– mixare con cori accattivanti e trionfali;
– aggiungere ritmi electro-pop quanto basta;
– un pizzico di senso drammatico e caricaturale tipico di un certo rock inglese anni ’80;
– cuocere a ritmi sostenuti per un EP di 4 canzoni.
Per quanto possa sembrare un po’ scopiazzata e improvvisata per stare al passo con i tempi, la ricetta funziona. Submission, EP dei 4 scozzesi, uscito nel 2015 , è un promettente esordio che sembra attirare molte attenzioni oltre-Manica.
Fade, primo singolo estratto, è sicuramente la migliore e più promettente espressione dell’energia e ambizione della band. Gulf lascia intravedere ottimi sviluppi nel dialogo tra la voce, a tratti sofferente a tratti estatica, infine amichevole, e la parte musicale, trainata da batteria e chitarre mixate con sapienza. Attendiamo con curiosità la prossima uscita del primo album At Hope’s Ravine
TRACKLIST
1. Fade
2. Gulf
3. Strange
4 Thrones
LINE-UP
Pat Hynes – voce, chitarra
Ralph McClure – batteria
Keir Reid – tastiere
Hugo McGinley – basso