Trattasi di una pellicola per me molto affascinante, visivamente bella, piena di messaggi ma allo stesso criptica, una pellicola pericolosamente vicina all'opera d'arte e lontana anni luce dal mainstream patinato. Sebbene sia stato completamente rapito dalla visione, ammaliato dalle immagini così come dalla intangibile storia che mi veniva raccontata, non mi sento di gridare al miracolo o al capolavoro. Trovo Holy Motors, per certi versi, una pellicola sfuggente, pieno di incredibili genialate ma al tempo stesso vuoto e autocelebrativo. Una pellicola che non riesco bene a capire se sia seria nei suoi intenti oppure se Carax abbia deciso di coglionarci tutti.
Non conoscendo le opere precedenti del regista, mi viene da prendere come metro di giudizio, almeno mettendone a paragone gli aspetti nonsense, il Dupleux di Rubber. Quest'ultimo, a differenza del connazionale, lancia in modo palese il suo messaggio anarchico e di attacco al sistema così come un messaggio di totale assenza di ragione logica. Carax invece non lo fa, o almeno non lo fa direttamente, pur affascinandomi e disturbandomi in maniera quasi viscerale.
Insomma Holy Motors è un film di indubbio interesse e di indubbia bellezza, una pellicola che non resta indifferente e che merita più di una visione per essere appresa e amata/odiata.
Il futuro ci darà maggiori risposte.
ps - Denis Lavant È I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E!!!